Tagliacozzo. Un uomo, la sua fede e un’inconsueta mistica pianta in terre montanare. Elvio D’Andrea, in pensione nella sua casa a Tagliacozzo, trascorre il tempo dedicandosi al suo orto, dove tra lattughe, pomodori insalate e agli, coltiva con cura e amore una pianta molto particolare: si tratta della Coix lacryma-jobi, ossia la Lacrima di Giobbe. Una pianta tropicale, originaria di Gerusalemme, che solitamente cresce in posti caldi. Sembra quasi un miracolo (e per chi ci crede lo è veramente) vederla fiorire in posti come Tagliacozzo, con temperature rigidissime in inverno, che sfiorano i -20°. Eppure, c’è. Dato il meteo degli ultimi giorni, la pianta ancora non raggiunge la sua notevole altezza, ma comincia a emergere dal terreno. Per i credenti, la pianta ha un valore speciale, con le bacche prodotte infatti si creano dei particolari rosari, molto ricercati tra i praticanti della fede cattolica. Elvio ne costruisce diversi durante l’anno e li invia gratuitamente alla Fondazione Natuza Evolo in Calabria. Ieri nella sua casa, si è presentata la troupe di Tv 2000, il canale del Vaticano e l’uomo ha potuto così raccontare la storia della sua pianta e della sua arte. “Quando ero piccolo, a nove anni, conobbi a Tremonti don Pietro …,”, narra l’uomo, “è stato lui il mio maestro nell’arte di creare i rosari. Nel tempo libero, quando ero con lui, cercavo in ogni modo di imparare le varie tecniche, ero affascinato da quel mondo”, continua, “poi tempo fa, quando nel santuario dell’Oriente, vi erano ancora i Cappuccini, un frate in ritorno da Gerusalemme mi portò una pianta. Non una qualsiasi, ma la Lacrima di Giobbe. Da allora, con estrema cura, io e mia moglie ci dedichiamo alla produzione della pianta e con le bacche che ricavo da essa, costruisco i vari rosari, memore degli insegnamenti del passato di don Pietro”. Conclude, “per me è una gioia potermi dedicare a questo lavoro nella mia pensione. L’anno scorso, con ho raccolto diversi chili di bacche e con 5 grammi riesco a fare quasi due rosari. La maggior parte li invio gratuitamente alla fondazione di Natuzza Nevola in Calabria, mentre alcuni li regalo anche a qualche amico e parente”. Insieme alla moglie, Elvio ha mostrato alle telecamere come si produce un rosario, mostrando la particolarità della bacca, forata in un estremo. Un’attività delicata per chi vive come in pensione come Elvio, con la quale riesce a mescolare fede, passione e tempo libero. @RaffaeleCastiglioneM