È il simbolo di docilità e mansuetudine ma anche di religiosità, dedizione, perdono, purezza. Per le sue corna ramificate, che periodicamente si rinnovano, il cervo è paragonato all’albero della vita, rappresenta fecondità e rinnovamento.
Nell’antichità le Chatelaine non erano né un gioiello né un accessorio né un oggetto di casa. Erano esattamente l’unione di tre funzionalità ed erano segno distintivo di donne lavoratrici. Erano lunghe fino a un metro e oltre.
Quelle donne che all’interno dedlla società avevano un ruolo fondamentale, che tenevano unita e legata una famiglia a valori indissolubili che si tramandavano da generazione in generazione.
Nella nuova collana realizzata da Montaldi, alla fine delle spirali che si susseguono, c’è il cervo che guarda all’indietro. Sembra quasi un animale fantastico, che fa da spola tra il mondo reale e altre dimensioni.
Ancora altre Chatelaine sono state ritrovate in diversi corredi, anche ad Alfedena. Le donne erano solite portare quelle che sembravano collane ma che di fatto non lo erano, in ambra, con pendenti trapezoidali e vari tipi di ciondoli in bronzo e in ferro. Erano delle catene gioiello che di fatto si attaccavano alla veste, in genere all’altezza della vita e scendevano poi fino alle gambe.
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