Tagliacozzo. Si torna a parlare della storia di Emily, la cavalla rimasta a terra per giorni tra le campagne di Tagliacozzo. Una storia che ha smosso il popolo del web, in quanto ha inizio proprio grazie a un post su Facebook che ha segnalato la condizione della cavalla.
Della storia di Emily torna a parlarne la Repubblica. “In quali circostanze un animale può definirsi maltrattato, e in base a quali criteri un magistrato ne dispone il sequestro penale?”, si legge tra le pagine del quotidiano nazionale, “fornire elementi solidi e convincenti affinché questa disposizione permetta che cane, gatto, cavallo o altro individuo abusato possa essere sottratto al proprio aguzzino e sperare in una successiva ricollocazione è compito degli inquirenti, solitamente confortati dall’autorità sanitaria locale”.
La storia di Emily ha colpito tutti, tanto che Lndc-Animal Protection ne chiede l’affidamento.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, “il rapporto dei carabinieri forestali di Tagliacozzo e della Asl locale non sarebbero riusciti – a conclusione di una prestazione non certo fra le più brillanti – a persuadere la Procura dell’Aquila di trovarsi in presenza di una vessazione. Diverse persone, soprattutto donne, hanno rendevanopreso a cuore le sue sorti. Due ragazze in particolare si recavano sul posto. Soatengono che Emily avesse il corpo coperto di escoriazioni e tagli e cercasse invano di rialzarsi. Secondo i loro racconti, sopraggiungeva il proprietario, il quale cercava di sollecitarla percuotendola con un bastone ma le ragazze lo bloccavano e una di loro rimaneva fino a notte inoltrata a sorvegliare l’animale e a disinfettarne le piaghe”.
Le due ragazze hanno provato a soccorrerla e rifocillarla, continuando a richiedere invano che qualcuno intervenisse. “Una mattina – raccontano – l’abbiamo ritrovata in preda alle convulsioni. Avvisato un veterinario della Asl ha diagnosticato al telefono che fossero i sintomi di una colica, e ha aggiunto che si sarebbe risolta da sé”.
Le ragazze si sono poi rivolte a Lndc-Animal Protection. A quel punto dal Comando forestale dell’Aquila, miracolosamente, sono arrivate disposizioni affinché Emily venisse soccorsa. Ma la relazione dei forestali di Tagliacozzo non ottiene il placet della Procura de L’Aquila per il riconoscimento del dolo e la disposizione del sequestro penale, così si ripiega su un’ordinanza del Sindaco per ottenere un sequestro amministrativo”.
“Ci siamo subito messi a disposizione per la custodia giudiziaria della cavalla” spiega Gianluca Galliani, coordinatore nazionale delle guardie zoofile Lndc-Animal Protection, “sia indicando due referenti sul posto, sia offrendo di assumercene la cura e il trasferimento in un centro idoneo. Ci è stato risposto che al momento, date le sue precarie condizioni di salute, non era trasportabile, ma appena si fosse ripresa non vi sarebbero stati impedimenti ad affidarcela per garantirle una collocazione migliore. Speriamo che gli accordi vengano rispettati”.
“Com’è ovvio”, dice Galliani, “confidiamo che non avvenga nulla di tanto improvvido e per quanto ci riguarda andremo sino in fondo, anche perché ci risulta che le criticità del contesto non si limitino a questo singolo animale”.
“Cosa deve avvenire perché inquirenti e magistratura stabiliscano che un animale è stato maltrattato e di conseguenza dev’essere protetto, o deve ottenere giustizia?”, chiede Piera Rosati, presidente dell’associazione Lndc, “in tutte le sedi, politiche e non, si parla dell’inasprimento delle pene per i reati in danno agli animali, ma seguitiamo a trovarci dinnanzi a incredibili archiviazioni a seguito di uccisioni efferate e sfacciate, quando non a provvedimenti davvero minimi rispetto alla gravità del crimine. Infine, si stenta a ravvisare il dolo anche in casi che francamente non lasciano spazio al dubbio. E spesso, purtroppo, viene a mancare il sostegno anche di quei comparti che per eccellenza dovrebbero sostenere gli animali, anziché lasciarli soli.”