Avezzano. La Cartiera cambia produzione e punta sul cartone. Nel vertice che si è tenuto al ministero per lo sviluppo economico il direttore finanziario della Burgo Chimenti ha presentato alcune proposte di interesse da parte di aziende, italiane e straniere, disposte a subentrare interamente o parzialmente alla Burgo, con un impegno di spesa variabile da 5 a 25 milioni di euro. Le ‘lettere di confidenzialità’ (l’accordo preliminare che consente la visita in azienda e la valutazione del sito produttivo per l’elaborazione del piano di sviluppo industriale, ndr) sottoscritte con questi possibili acquirenti, prevedono in alcuni casi il mantenimento da parte della Burgo di una parte seppur minima di azioni. La Burgo ci terrebbe, infatti, a mantenere una quota del 15-20% per poter acquisire esperienza nella nuova produzione di cartone che sta avendo un momento di crescita economica, dato il fabbisogno superiore alla produzione attuale italiana, con un conseguente grande spiraglio di sviluppo produttivo. Si stima che il sito di Avezzano, con il macchinario di 5,5 metri, possa arrivare a produrre fino a 200.000 tonnellate di cartone l’anno, che rappresenterebbe una percentuale elevata rispetto all’intero mercato italiano. L’azienda ha confermato il raggiungimento dei 75 dipendenti previsti in mobilità volontaria. ‘Un incontro positivo’ commenta il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, determinato a volere ‘un’azienda in grado di assicurare un futuro stabile ai dipendenti, capace di mantenere il livello occupazionale del sito produttivo e di sostituire anche i dipendenti che andranno in pensione’. Il sindaco ha anche raccomandato ‘celerità nelle procedure per evitare il deterioramento delle strutture e delle attrezzature ormai ferme da mesi’. Il vice presidente della regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha manifestato ‘la disponibilità della Regione a finanziare il 50% della ricerca e il 50% dei costi energetici, attraverso i fondi europei ed ha presentato l’opportunità di un contratto di Sviluppo sul territorio’. Il rappresentante del Mise Castano ha esortato i delegati della proprietà a tornare al prossimo incontro, previsto a fine gennaio, con 2 o massimo 3 ipotesi concrete e un piano industriale da poter valutare, giungendo entro l’estate al riavvio del sito.