Castel di Sangro. “Potete venire? L’orso è entrato dalla finestra e ora dorme dietro le arnie”. A chiamare i guardiaparco del Pnalm questa mattina è stato Geremia Saltarelli, imprenditore e apicoltore della zona di Castel di Sangro. Il suo miele millefiori è molto conosciuto in Abruzzo e l’orso Juan Carrito in realtà lo conosceva già.
Tempo fa, infatti, l’orso, che ormai ha fatto letteralmente impazzire i media di tutta Italia, dalla carta stampata, alle tv, dai giornali on line ai social, aveva già fatto visita nel suo casolare e si era fatto una bella scorpacciata. In quel primo episodio aveva mangiato un bel po’ di miele. E per questo Saltarelli, nonostante non si trovi all’interno del perimetro del Parco, aveva ricevuto un ristoro.
L’apicoltore racconta l’episodio di questa mattina con tono sereno e anche affettuoso: “Sono convinto che la convivenza/ coesistenza con gli orsi sia possibile”, commenta raggiunto telefonicamente. “La prima cosa a cui ho pensato che mi ha fatto sorridere è che l’altra sera evidentemente da Niko Romito aveva pagato troppo e allora è ripassato di qua, dove ricorda che mangia miele buono gratis”.
Il casolare è una struttura di famiglia e non si trova molto distante dal ristorante/laboratorio dello chef 3 stelle Michelin, che qualche sera fa ha filmato il passaggio di JC, diretto proprio verso le sue cucine. La notizia ha fatto il giro del Paese e ancora una volta il simbolo d’Abruzzo ha fatto riparlare di sé, senza alcuna polemica. Anzi, il “terribile” orso si è riconfermato come il più potente testimonial per una campagna di marketing natalizia con numeri da capogiro.
Questa mattina Saltarelli ha fatto visita al casolare, dove mantiene solo alcune delle cassettine dove produce miele e ha subito percepito il segnale di una nuova incursione. “Vengo qui a mettere a posto”, racconta, “tutto intorno ci sono casette diroccate e arbusti. Quando arrivo e le cose sono nuovamente fuori posto capisco che è entrato l’orso. La porta da cui entra di solito però oggi era chiusa, allora ho fatto il giro intorno al casolare e ho visto la finestra aperta. L’ho trovato che dormiva dietro alle cassettine. Qualcuna l’ha aperta e leccata. Quelle con le api le ho spostate, sono in un recinto elettrificato dove lui non può entrare quindi sapevo che non avrebbe fatto grandi danni”.
Saltarelli ha anche un agriturismo: si chiama Il Castellaccio, sta in località Pietransieri a Roccaraso, sono proprio le zone che più piacciono all’orso Juan Carrito che come i suoi simili tra qualche tempo dovrà cercarsi un posto dove riposare e godersi il suo stato di ibernazione, quello tipico della sua razza, che è una sottospecie.
“Ho scherzato con i guardiaparco arrivati da Pescasseroli”, aggiunge l’apicoltore, “sogno un giorno di fare una struttura ricettiva in questa masseria, magari lui sarebbe potuto essere il mio primo ospite. Scherzi a parte, io credo che la più grande forma di rispetto che si possa avere per questo animale sia averne paura. Perché comunque è un orso. E per questo ho atteso l’arrivo dei tecnici del Parco che poi lo hanno allontanato. Il timore nei suoi confronti è in primis rispetto, per lui e per tutta la fauna selvatica che è per noi abruzzesi una ricchezza”.