Castellafiume. Mancano pochi giorni all’8 dicembre e per molte famiglie è già iniziata la corsa all’acquisto delle decorazioni natalizie. Mentre con l’albero di Natale ci si può sbizzarrire tra tradizione e modernità grazie ad una vasta gamma di materiali, forme e colori, il presepe resta ancorato alla tradizione incarnando il simbolo per eccellenza del Natale cristiano. Dai grandi centri commerciali, alle piccole botteghe artigiane passando per i mercatini di Natale l’imperativo è solo uno: riuscire ad accaparrarsi la pallina o il personaggio del presepe più originali. E sicuramente originalità e talento non mancano ad un giovane marsicano con la passione per i presepi artistici. Saverio Lupiani, 33 anni, è originario di Castellafiume ed oggi vive a Roma con la famiglia dove si è trasferito per motivi di lavoro.
Abbiamo avuto il piacere di visitare il suo piccolo laboratorio e soprattutto ammirare le sue meravigliose creazioni, concedendoci il privilegio di fargli qualche domanda.
Come nasce questa tua passione per il presepe?
‘Non saprei spiegare il perché di questa passione né da dove sia scaturita. Posso solo dire che sin da bambino mi dilettavo a realizzare accessori per il nostro presepe. Mio padre aveva una falegnameria e le mie prime creazioni erano delle botteghe artigiane in legno che dipingevo e abbellivo con l’aggiunta di particolari e personaggi. Poi con il passare del tempo, la passione non è svanita, ed ho affinato la tecnica fino a realizzare presepi artistici’.
Cosa ti piace realizzare di più? ‘Sicuramente la cura per i dettagli come le tegole sui tetti, le ringhiere dei balconi, e tutti i particolari d’arredamento delle botteghe artigiane e delle abitazioni.
Qual è la creazione più originale che hai realizzato? ‘I miei presepi sono tutti dei pezzi unici, ma senza alcun dubbio il più originale è stato quello realizzato all’interno di una vecchia damigiana in vetro di quelle utilizzate una volta per conservare il vino’.
Quanto tempo si impiega per realizzare un presepe? ‘Dipende dalle dimensioni da un minimo di tre ad un massimo di 15 giorni’.
Osservando i presepi si resta rapiti da una cura minuziosa per i dettagli. Sembra non mancare proprio nulla: ci sono le tegole sui tetti imbiancate da una spruzzata di neve, i muri delle case con pietra o mattoni a vista, c’è perfino un vecchio mulino lungo il letto del fiume, ulivi e piante verdi. E poi sbirciando tra i vicoli del borgo o guardando oltre porte e finestre è possibile ammirare donne affacciate alle ringhiere dei balconi, massaie che cucinano o ancora l’oste che pigia l’uva con il torchio e perfino fuochi che ardono, tavoli, sedie, uccelli, pecore e tanto altro ancora. Tutto rigorosamente in miniatura e realizzato a mano. Naturalmente al centro della scena non può mancare la Sacra Famiglia. Colpisce, inoltre, anche la tecnica del colore e del chiaro-scuro utilizzata per dipingere le strade e le facciate di abitazioni e botteghe artigiane. Insomma sembra non manchi propria nulla alla piccola Betlemme, bisogna solo aspettare la notte della Vigilia per la nascita del Bambino Gesù da adagiare nella mangiatoia. @fededimarzio84