Avezzano. “Non sono possibili ulteriori indugi su una questione di fondamentale importanza per il territorio marsicano e per l’intera Regione Abruzzo”. Questa la posizione di Aurelio Cambise, Giovanni Ceglie e Domenico Giovanni Mancini in merito alla situazione dell’Interporto di Avezzano che, a loro avviso, deve essere aperto quanto prima.
“L’attuale situazione limita e penalizza l’economia e la vita di molte piccole aziende locali, che, a causa della mancata disponibilità del pieno servizio dell’infrastruttura, sono costrette a subire disagi e ulteriori spese”, hanno spiegato Cambise, Ceglie e Mancini, “la Marsica, con l’abbondanza di spazio di cui dispone, potrà offrire un retroporto potentissimo, centro di snodo tra i due mari, Tirreno e Adriatico, una piattaforma logistica avanzata, una delle zone più attrezzate d’Europa. Esiste una calamita attrattiva nell’ambito del progetto intermodale trasversale Barcellona – Civitavecchia – Ortona – Ploce: la nascita della Grande Marsica sul modello della Grande Pescara. Basti pensare che i principali collegamenti riguardano la linea ferroviaria Pescara – Avezzano – Roma, l’autostrada A24 e A25, la Superstrada del Liri e la ferrovia Avezzano – Sora – Roccasecca – Cassino.
Se in futuro si adeguerà, per il trasporto delle persone e delle merci, anche la linea ferroviaria Avezzano – Sora – Roccasecca – Cassino, dal porto di Napoli le merci potranno raggiungere la Marsica e proseguire verso i Balcani, riallacciandosi alla tratta Roma – Pescara. L’Abruzzo e la Marsica, in tal modo, potrebbero guardare al porto di Civitavecchia, ma anche a quello di Napoli. Non bisogna dimenticare che in passato la ferrovia Avezzano – Sora – Roccasecca – Cassino svolse un ruolo essenziale nel traffico merci, tant’è vero che c’era anche un collegamento diretto Avezzano – Napoli per il trasporto di persone. L’Interporto di Avezzano, in momenti di emergenza (Terremoto di L’Aquila del 2009, terremoto del Centro Italia del 2016, pandemia, crisi afghana e guerra in Ucraina) è servito e può servire come base operativa per la Croce Rossa e per la Protezione Civile, ma è stato progettato per altri scopi; dunque, si inizi ad utilizzarlo come un vero centro smistamento merci a servizio dell’agricoltura. Occorre assolutamente avviare una nuova gara.
La ZES (Zona Economica Speciale) la si potrà rendere efficiente e soprattutto attrattiva soltanto con l’apertura dell’Interporto di Avezzano, con il potenziamento totale della tratta ferroviaria Pescara – Roma da adeguare all’alta capacità / alta velocità, con l’ufficializzazione del Corridoio intermodale trasversale Tirreno – Adriatico, e, perché no?, con la realizzazione di un eventuale collegamento ferroviario L’Aquila – Avezzano. Non lasciamoci sfuggire queste ghiotte opportunità, altrimenti le aree interne abruzzesi ed in modo particolare la Marsica rischieranno di essere tagliate fuori dalla storia. Basta con le promesse, la Marsica ha bisogno di azioni concrete e lungimiranti”.