Avezzano. Non si placa la polemica sull’installazione delle antenne in città e sulla carenza di uno studio particolareggiato sui ripetitori. Sulla vicenda è intervenuto l’ex assessore all’Ambiente, Crescenzo Presutti, che ha accusato l’amministrazione comunale di non prestare attenzione all’argomento. “Malgrado la normativa degli ultimi anni abbia sicuramente facilitato la proliferazione delle antenne sul territorio, i Comuni, con il supporto tecnico dell’Arta e delle ASL, hanno ancora strumenti amministrativi e tecnici utilizzabili per tutelare i cittadini. Sempre che ne abbiano la volontà politica ovviamente”, ha precisato Presutti, “ad Avezzano questa volontà e’ assente. I Comuni possono pianificare la localizzazione delle antenne senza stabilire divieti generalizzati ma definendo motivatamente le aree in cui non è possibile collocare le antenne della telefonia. Il Piano Antenne da solo non basta ma se costruito bene sia giuridicamente che tecnicamente, nel rispetto dei principi/limiti fissati dal legislatore è un ottimo strumento in mano alle Amministrazioni Comunali per tutelare la salute dei cittadini. Il piano consentirebbe al Comune il raggiungimento di precisi obiettivi: 1. Fornire all’Amministrazione comunale lo strumento operativo capace di acquisire tutte le informazioni oggettive sull’inquinamento elettromagnetico del territorio in termini di tipologia di campo elettromagnetico presente in ogni singola area (tipologia di impianto, frequenza di trasmissione, potenza emessa, direzioni di emissione e rappresentazione grafica dei livelli di campo emessi) ed indicazione delle aree a diverso grado di rischio, sia mediante simulazioni previsionali che misurazioni sul campo; 2. Dotarla di una metodologia per la valutazione delle scelte anche nell’ambito di processi partecipativi negoziali che coinvolgano i soggetti gestori degli impianti e soggetti rappresentanti di interessi diffusi (associazioni di cittadini o ambientaliste); 3. Fornire criteri validi per la determinazione delle aree sensibili, ed in funzione di queste formulare le linee guida per la stesura di regolamenti locali in adozione dei criteri di cautela ed obiettivi di qualità. Ma la volontà politica di questa amministrazione e’ solo quella di creare caos. Il sottoscritto ha più volte tentato di far comprendere ai colleghi consiglieri i concetti sopra espressi, ottenendo sempre la stessa risposta “non possiamo fare nulla”. La verità è un’altra. Non si vuole far nulla. Per non dire che la mancata conoscenza della materia denota semplicemente ignoranza”