Avezzano. “Se la Regione non rispetta gli impegni presi sono pronta a denunciare tutto alla Procura della Repubblica”. È la minaccia della direttrice della clinica privata Ini di Canistro, Daniela Stati, in relazione al mancato rispetto di quanto concordato e sottoscritto in un incontro del 7 aprile scorso alla presenza tra gi altri di Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità e Angelo Muraglia, capo dipartimento della Sanità. Il riferimento è all’erogazione dei 2 milioni di euro circa attesi dall’Ini per le prestazioni in convenzione effettuate negli ultimi mesi del 2016, e alla proroga per tutto il 2017 della possibilità di erogare prestazioni multi-disciplinari nei suoi 30 posti letto accreditati, in attesa di specializzarsi nella sola ortopedia, adeguandosi così alle nuove norme imposte dal decreto Lorenzin che prevedono di rimborsare per le piccole cliniche solo una tipologia di prestazione.
“Mi sento presa in giro – attacca ancora -, senza quei due milioni, del resto, non solo non si possono pagare i compensi a medici, infermieri e amministrativi a partita Iva, ma non si possono cominciare i lavori di adeguamento delle sale operatorie e dei reparti, con i progetti già pronti e inviati alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Alla Ini, un gruppo che ha altre strutture in Italia, lavorano circa 140 persone: la proprietà è controllata dagli imprenditori Cristopher e Jessica Faroni, nota anche perché ex concessionaria delle sorgenti di acqua minerale di Canistro. “Constato un’insopportabile sciatteria da parte dei dirigenti dell’assessorato – conclude la Stati – solo Mascitelli è stato solerte, professionale e istituzionalmente corretto. Se poi c’è una subdola volontà di arrecare un danno ad un imprenditore, ovvero la famiglia Faroni, penso proprio che andrà fatta chiarezza interessando la magistratura”. La Stati, ex assessore del comune di Avezzano, e candidata nel centrosinistra guidato dal presidente della regione, Luciano D’Alfonso, ha rivelato di aver interessato invano il governatore.