Trasacco. Oggi, sabato 9 settembre alle 18:30 a Trasacco, nella Basilica dei Santi Cesidio e Rufino, si terrà un interessante incontro con Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso con la sua scorta nell’attentato mafioso di via
D’Amelio nel 1992.
Durante la manifestazione, organizzata dall’associazione Premio Pietro Taricone ed aperta a tutti, verranno ripercorsi gli aspetti più intimi della vita del giudice Borsellino ed il legame strettissimo con Giovanni
Falcone, passando per i ricordi di un’infanzia vissuta sotto scorta fino al tragico epilogo del 19 luglio del 1992.
L’obiettivo dell’incontro è quello di trasmettere e far conoscere, attraverso un punto di vista privilegiato, i principi morali e la totale ed incondizionata dedizione professionale che hanno caratterizzato la vita di Paolo Borsellino. Infatti, la missione dell’associazione organizzatrice, è quella di far scoprire alle nuove generazioni gli aspetti positivi della società moderna, attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione di persone che con le loro opere hanno dimostrato che è possibile compiere azioni impensabili, coraggiose ed ammirevoli, creando così un vero e proprio modello che sia da esempio principalmente per i più giovani.
Proprio per questo il moderatore Stefano Pallotta, presidente dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo, sarà accompagnato dai ragazzi delle classi terze medie dell’Istituto Comprensivo di Trasacco che potranno interfacciarsi direttamente con la Dott.ssa Borsellino, in modo da poter soddisfare liberamente le loro curiosità ed affrontare gli argomenti di maggior interesse.
Il pubblico avrà l’occasione di poter ascoltare attraverso una voce autentica e sincera il racconto di un evento che ha segnato in modo indelebile la nostra storia, che ancora oggi, a distanza di più di 30 anni,
riporta ad argomenti di grandissima attualità, mentre i ragazzi potranno comprendere come sia stata la vita di una ragazza che, suo malgrado, ha dovuto vivere gran parte della sua giovinezza sotto scorta, in un contesto estremamente rischioso che ha di certo condizionato il rapporto con i suoi coetanei.