Avezzano. Il sindaco Santilli parla davanti al gup nell’ambito dell’inchiesta “Acqua fresca” e chiarisce che un’intercettazione gli è stata attribuita erroneamente. Dopo che è stata depositata la super perizia dell’inchiesta “Acqua fresca”, ieri sono stati ascoltati i testimoni a parlare è stato il primo cittadino, Settimio Santilli, che insieme all’ex vice sindaco e onorevole, Filippo Piccone, altre 31 persone tra amministratori comunali, dirigenti, professionisti e imprenditori era finito nell’inchiesta. I capi d’imputazione contestati erano diversi: dall’istigazione alla corruzione, alla turbata libertà degli incanti e alla falsità ideologica.
La scorsa settimana è stata depositata la perizia, richiesta dalle difese, nella quale il tecnico ha trascritto le intercettazioni alla base dell’inchiesta “Acqua fresca”. Ben 3.500 pagine che ora dovranno essere vagliate dal giudice.
Ieri è stato intanto ascoltato il sindaco Santilli che ha parlato per oltre un’ora. “Carte alla mano ha contestato tutte le accuse che gli sono state mosse, in maniera molto convincente”, precisa l’avvocato del primo cittadino, Antonio Milo, “ha evidenziato che per la vicenda dello stadio, oggetto di contrattazione, è stato assolto, come altri, dall’accusa di danno erariale. Ha sottolineato che una intercettazione telefonica gli è stata attribuita erroneamente e grazie la perizia è emerso questo dato. Sono molto soddisfatto”.
Sempre ieri mattina, durante l’udienza davanti al gup del tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, hanno rilasciato la loro testimonianza anche l’ingegnere Livio Paris e l’architetto Luca Piccirillo che hanno contestato fermamente le accuse mosse nei loro confronti.
“Il mio assistito”, precisa Roberto Verdecchia, legale di Piccirillo, “ha contestato formalmente le accuse soprattutto alla luce della perizia depositata la scorsa settimana dalla quale si evince inconfutabilmente come sono andati i fatti, supportati altresì dalle prove documentali depositate durante gli interrogatori di garanzia”.