Avezzano. Incendia il bosco mentre fa pulizia di sterpaglie, pastore marsicano condannato a un anno di reclusione. L’uomo, G.F., 78 anni, era accusato di incendio colposo ed è stato condannato dal giudice Daria Lombardi. Doveva rispondere della pesante accusa per aver provocato con negligenza, imprudenza e imperizia il rogo. Ha rischiato anche una pena più severa.
L’incendio risale al 2016 quando, nel mese di aprile, intorno alle 18, nel territorio del comune di Cappadocia, si scatenò un incendio di grosse dimensioni che mandò in fumo circa un ettaro di bosco in località “La sorgente”. Sul posto intervennero i carabinieri della locale stazione che trovarono nelle vicinanze del rogo il pastore. L’uomo venne interrogato e sottoposto a una perquisizione. Con lui aveva un accendino e un coltello di circa 8 cm di lunghezza. L’anziano pastore raccontò di essersi trovato in quel posto perché stava pascolando il suo gregge di pecore.
Fu interrogato dai militari dell’Arma e ammise le sue responsabilità dicendo che aveva solo appiccato l’incendio su alcune sterpaglie ma che a causa del forte vento il fuoco si era allargato nel sottobosco, divenendo incontrollabile. Venne chiamato il 115 e sul posto arrivarono i vigili del fuoco con un’autobotte e diversi messi. Riuscirono a domare l’incendio nel giro di alcune ore. I danni alla fauna furono incendi e l’anziano pastore finì sotto processo con l’accusa di incendio colposo. Nell’udienza di ieri, davanti al tribunale di Avezzano, è stato condannato a un anno di reclusione con pena sospesa.