Avezzano. Non sono capaci di intendere e di volere per la droga, così vengono assolti dal tribunale di Avezzano dall’accusa di ricettazione. Si tratta di due giovani, V.M. ed R.A., di 34 e 33 anni, entrambi avezzanesi. I fatti si riferiscono all’agosto 2012, quando si verificò il furto di un telefono lasciato in un’auto parcheggiata nel centro di Avezzano.
Le indagini permisero di verificare che il telefono rubato, individuato attraverso il codice Imei, era stato usato quotidianamente.
Utilizzavano il cellulare senza problemi, non pensando che sarebbero stati subito trovati. Gli accertamenti hanno consentito di individuare chi stesse utilizzando il dispositivo rubato, cioè i due giovani marsicani.
Nel corso del processo, la consulenza tecnica richiesta dai difensori, Mario Del Pretaro e Rosa Di Pietro, ha chiarito che i due giovani all’epoca dei fatti erano incapaci di intendere e di volere a causa della dipendenza da sostanze stupefacenti. Il consulente del tribunale, lo psichiatra Maurizio Cupillari, ha infatti accertato che le condizioni psichiche dei due imputati erano, all’epoca dei fatti, tali da escludere che potessero rendersi conto dei loro comportamenti. Il giudice li ha prosciolti dalle accuse.