Roccaraso. C’è la mamma con i due cuccioli a Balsorano, che chiaramente ha più timore: li mette al sicuro e poi si va a gettare contro l’auto che li ha inseguiti, distruggendola.
Poi c’è Amarena a Pescina, che corre addirittura sulla via principale, tra gente che grida e che la apostrofa, nemmeno fosse un fenomeno da baraccone. C’è anche l’orso che è arrivato fino a Celano, Dietro Castello. Che è stato inseguito e filmato da una donna, alla guida della sua auto, mentre il suo bambino le dice: “Fai piano che l’acciacchi!”. Una mamma che poi è stata insultata in tutti i modi possibili e immaginabili sui social, che probabilmente non si è resa subito conto della pericolosità di quello che stava facendo. Chissà in quanti avevano già condiviso il suo video e poi però sono andati sui social ad “aggredirla”.
Poi c’è un’orso femmina, con un piccolo, nella zona Scontrone – Castel di Sangro. La stessa orsa, a distanza di qualche settimana, la notte di Natale, fu investita sulla Strada Statale 17. Il suo cucciolo è rimasto poi orfano.
C’è anche orsa Sebastiana, con i suoi tre cuccioli. Qualche anno fa, il suo video, fece il giro del web. Fu rincorsa con i suoi cuccioli nel centro del paese. Una scena imbarazzante che difficilmente dimenticheremo. Dopo quella sera il suo nucleo familiare si divise e uno dei suoi orsetti non fu mai più visto in sua compagnia. Sebastiana è un’orsa monitorata dal Pnalm. Di cuccioli, proprio da quella sera, gliene rimasero solo due.
Poi ci sono gli inseguimenti a Trasacco, a Collelongo, a Villavallelonga. Inseguimenti in auto, pericolosissimi, per l’animale e per chi è alla guida con il cellulare in mano a fare video. Qualche volta, anche in diretta.
E così la scena si ripete: l’orso marsicano inseguito, come fosse un “feroce bandito”.
Animali che inseguiti, qualche volta, si ritrovano un’altra auto nel senso contrario di marcia, rimandendo così incastrati nella loro folle fuga dagli umani curiosi.
L’ultimo video è stato registrato un paio di giorni fa a Roccaraso, la nota località turistica, finora conosciuta solo per i suoi impianti da sci, che però ora ha anche un’altra “attrazione”: l’orso. Nell’audio si sente una persona che invita a chiamare altre persone per vederlo e avvinarlo: “Chiama… Voleva vederlo, eccolo qua”.
Pare anche che qualcuno abbia già avviato un’operazione di marketing, con la realizzazione di gadget e maglie che ritraggono Juan Carrito, il cucciolo confidente e problematico, che è cresciuto in mezzo alla gente, a Villalago. La mattina in paese, quando arrivavano i pullman, qualcuno si è ritrovato di fronte a mamma ora Amarena, che allattava in piazza.
Juan Carrito ormai è l’orso più famoso d’Abruzzo. È quello che è entrato nella pasticceria Dolci Sapori della famiglia Cipriani, per regalarsi una scorpacciata di leccornie. È quello che a Collarmele entrò a casa di nonno Gennaro, ritrovandosi faccia a faccia con due bimbi piccolissimi. Ed è lo stesso orso che ha mangiato tutte le api dell’apicoltura biologica David Lombardozzi.
Chi paga i danni? Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I fondi, in gran parte, arrivano dalla Regione Abruzzo. E arrivano dopo sopralluighi e verifiche.
Le scene di Juan Carrito che corre terrorizzato per le strade d’Abruzzo, in fuga dai fari delle auto, sono molto tristi. Come è triste vederlo deriso perchè mentre corre lascia la sua “cacca” sulla carreggiata. In quel caso non ha mangiato troppo, ha paura, tanta ed è un chiaro segnale del suo stress fare bisogni. Perché non è un “folle bandito” ma un animale che si trova sulle strade d’asfalto che attraversano il suo mondo.
Dove però vengono lasciati ancora mastelli con i rifiuti, dove i secchietti sono piccoli come quelli che stanno in città e vengono lasciati di notte fuori nonostante un’ordinanza lo vieti.
In Abruzzo le leggi ci sono, le ordinanze dei sindaci ci sono. A Roccaraso il sindaco Francesco Di Donato l’ha emessa ma nessuno la rispetta e forse nemmeno nessuno la fa rispettare.
Inseguire un orso in auto è un reato. Non lo dicono i giornali, lo dice la legge! E a chi dice: “E ma adesso è diverso, prima gli orsi non si avvicinavano così tanto ai paesi” andrebbe risposto: “Fate un giro a Ortona dei Marsi, a San Sebastiano dei Marsi e provate a farvi raccontare da qualche anziano se ha mai visto un orso”. Vi risponderà che avere orsi in paese per loro è la normalità. Ma loro cosa sono i social e whatsapp non lo sanno e per fortuna non lo vogliono nemmeno sapere!
Tutti i video degli inseguimenti:
Orso filmato nel traffico di Roccaraso, arriva l’ordinanza per proteggerlo: il commento di Sammarone, direttore Pnalm
L’ordinanza completa
Ordinanza-n.-43-del-22.10.2021_signed