Avezzano. Sull’impianto a biomasse della Power Crop, tornato prepotentemente sulla scena dopo la pubblicazione dell’ok del Via della Regione sul Bura, il Comune, da sempre tempestivamente schierato sul fronte del “No” (certificato dal ricorso al Tar n.13 del 2011 proprio sull’ok del Via) per motivi ambientali, di localizzazione e di dimensionamento, sta valutando se presentare subito la richiesta di sospensiva o attendere la scadenza dei termini per le osservazioni di cittadini o altri soggetti. Linea coerente con le decisioni assunte in precedenza dall’amministrazione comunale mirate a stoppare la realizzazione dell’impianto per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente. Non per partito preso, ovviamente, ma molto più semplicemente perché il sito individuato dalla Power Crop per la realizzazione, vicino a un’area abitata e inserito nella fascia di rispetto della riserva del Monte Salviano, il cui iter avviato negli anni scorsi è giunto alla meta recentemente, ci appare inadeguato, mentre la procedura per l’approvvigionamento del materiale per una centrale di simili dimensioni è sembrata fumosa. Ma facciamo chiarezza, dati alla mano, sulla linea seguita dall’amministrazione. Il Comune di Avezzano, all’inizio dell’anno, ha presentato ricorso al Tar contro l’ok del Via (Valutazione d’impatto ambientale) prima ancora che venisse pubblicato sul Bura. Nel ricorso, iscritto al n. 13/2011, di cui non è stata fissata l’udienza di discussione, vennero evidenziati i motivi di contrarietà del Comune all’installazione dell’impianto. Successivamente il consiglio comunale ha adottato due delibere riguardanti i confini del Parco naturale del Salviano, uno dei punti cardine alla base del nostro ricorso. Atti impugnati dalla Power Crop con un ricorso straordinario al Capo dello Stato orientato a ottenere l’annullamento. Il contenzioso, quindi, si è ampliato e i tempi della giustizia sono noti in Italia. Ora, però, con la pubblicazione dell’ok del Via sul Bura si apre una nuova fase dove il Comune giocherà un ruolo attivo, come in precedenza, per evitare la realizzazione di un impianto che riteniamo non consono alla realtà. E per questo seguiremo passo passo tutte le fasi successive, assicurando fin da subito il mantenimento della linea seguita finora: no all’impianto a biomasse.