Ovindoli. “L’Avvocatura della Regione Abruzzo è già a lavoro per predisporre il ricorso alla sentenza con cui il Tar nei giorni scorsi ha annullato le autorizzazioni concesse dalla Regione e dal Comune di Ovindoli per i nuovi impianti sciistici che avrebbero collegato quel comprensorio con quello di Campo Felice”. Lo annuncia l’assessore regionale alle Aree interne, Guido Liris, per il quale “la sentenza dei giudici amministrativi è ideologica e condanna il territorio a restare nelle retrovie dello sviluppo turistico”.
“Auspico”, sottolinea Liris, “che sia la volta buona affinché le istituzioni a tutti i livelli aprano una profonda riflessione, sollecitata da anni da operatori e associazioni, sui vincoli ambientali che insistono in gran parte delle aree maggiormente vocate al turismo della provincia dell’Aquila e che ne impediscono uno sviluppo sereno. Con il collegamento tra i due comprensori sciistici, l’area dell’Altopiano delle Rocche sarebbe divenuta concorrenziale con le stazioni più blasonate del Nord Italia, costituendo un’offerta turistica importante”, rileva l’assessore, che proprio oggi ha incontrato il sindaco di Ovindoli, Angelo Ciminelli.
“Il rispetto per l’ambiente non deve precludere lo sviluppo delle aree interne e limitare il benessere delle comunità che le vivono”, aggiunge Liris, “basti pensare che sulle Dolomiti, dichiarate patrimonio dell’Unesco, è presente uno dei comprensori sciistici più importanti d’Italia e, forse, d’Europa. Una storia lunga oltre un secolo, in una regione in cui si è brillantemente saputo coniugare tutela e conservazione da un lato e sviluppo dall’altro”, precisa l’assessore, “una mediazione che in Abruzzo sembra non riuscirsi a trovare. Davanti a sentenze come quella emessa dal Tar dell’Aquila, tuttavia, non ci sentiamo di doverci rassegnare. Chi come noi è fermamente convinto che la tutela dell’ambiente sia una prerogativa, ma è altrettanto consapevole che non possono continuare ad esistere divari così importanti e opportunità tanto diverse tra chi vive in alcune aree e chi in altre, farà di tutto per invertire la rotta”.
“Amareggia”, aggiunge Liris, “osservare come sia destinata a perdurare una doppia velocità tra lo sviluppo delle nostre montagne, l’Altopiano delle Rocche così come il Gran Sasso dove da anni Sic e Zps impediscono qualsiasi progetto, e quelle dell’arco alpino, dove si è saputo coniugare la conservazione di paesaggi mozzafiato con la pratica dello sci. Tuttavia non ci rassegniamo a consentire ulteriori ostacoli allo sviluppo”, conclude Liris, “apriremo un confronto anche con il Cai perché progetti così importanti, il cui impatto ambientale è stato valutato positivamente dalla Regione e ingenti finanziamenti sono stati intercettati, non possono continuare a finire su un binario morto”.