Luco dei Marsi. Impazza il “toto giustiziere” e spuntano nomi di grido sull’inchiesta riguardante presunte squadre anti-criminalità che nei giorni scorsi hanno ferito a coltellate e pestato a sangue diverse persone in paese, soprattutto stranieri. Squadre che, nel paese marsicano più tartassato dalla malavita straniera, si stanno facendo giustizia da sé. A dare il “la” agli organi di informazione il quotidiano La Repubblica che fa il nome del figlio del sindaco Domenico Palma, un giovane poliziotto del commissariato di Avezzano, pur non essendo indagato. Il nome è spuntato dalla testimonianza di uno straniero residente in paese da anni e che avrebbe riconosciuto il poliziotto. Poi il nome di un nipote del sindaco, e così via. Dal commissariato di Avezzano, però, continuano a ribadire che non c’è nessun indagato sulla vicenda e l’inchiesta continua a essere contro ignoti. Da parte sua, il sindaco Palma, anche lui ex poliziotto, anzi ex sostituto commissario della squadra anticrimine, afferma di non voler rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla vicenda, ma si limita a manifestare il suo “sconcerto per come si possano mettere in difficoltà intere famiglie pur senza riscontri concreti e senza nessun indagato”. Il Pd, opposizione in Comune, chiede chiarezza e denuncia fenomeni di vero e proprio squadrismo tra li vie del paese. Pur senza dirlo chiaramente, Palma fa capire che dietro potrebbe esserci anche una strumentalizzazione politica. Ma lascia “alla giustizia il suo lavoro”. Fatto sta che fino a oggi, nel fascicolo in mano alla Procura di Avezzano e al sostituto procuratore Guido Cocco, consegnato dagli agenti della polizia di Avezzano, non ci sono indagati, ma solo parti lese.