Avezzano. Alla luce di quanto successo a Celano, Magliano de’ Marsi e Tagliacozzo, cerchiamo di fornire un’informazione consapevole (e perciò poco populista) del fenomeno immigrazione nella Marsica e del rapporto con il mondo del giornalismo.
Chi cerca semplici slogan da propaganda, è pregato di non continuare nella lettura dell’articolo.
Prima però analizziamo qualche dato utile a disinnescare una bomba che sempre più politici cavalcano inconsapevoli (o forse no) del pericolo sul quale si stanno sedendo: la crisi mondiale ha avuto innegabili ripercussioni anche sull’immigrazione che, nel nostro paese al contrario di quello che sembra, negli ultimi 5 anni è scesa del 40%. La presenza degli immigrati non solo è positiva giacché il loro contributo per le casse di questa nazione è di circa 1,4 miliardi di euro (costano 11,9 miliardi di euro ma ne versano 13,3) ma è INDISPENSABILE al sistema pensionistico visto che stanno pagando e pagheranno le pensioni dei nostri genitori/nonni almeno fino al 2025, anno in cui gli stranieri pensionati saranno 1 su 25. Per quanto riguarda la criminalità poi, tra il 1998 e il 2008 la presenza degli stranieri in Italia è più che raddoppiata, ma il numero dei reati è praticamente identico al 1991. Non facciamoci ingannare da chi usa le cronache ad arte per ottenere voti politici, Arthur Bloch disse che “Un buon capro espiatorio vale quasi quanto una soluzione”.
Oggi prendersela con gli immigrati per i problemi di una nazione alla deriva è come un fumatore che dà la colpa al cancro dopo aver fumato per una vita. L’Europa ha versato e continua a versare nelle nostre casse miliardi di euro per sostenere l’immigrazione, ma la colpa non è certo degli extracomunitari se Mafia Capitale si spartiva, assieme a buona parte della politica italiana, questa montagna di soldi. Si capisce la disperazione del popolo davanti alle ruberie e alla delinquenza che circola nelle strade, ma sarebbe bello assistere a scene come quelle accadute a Magliano, anche fuori ai tribunali, rivolti casomai verso quelli che intercettati dichiaravano contenti che “gli immigrati rendono più della droga”. Sarebbe bello che le accuse del “ci rubano il lavoro” venissero rivolte anche davanti agli uffici pubblici, e con la stessa veemenza, quando alcune persone vengono assunte grazie a concorsi fin troppo palesemente pilotati. Masaaki Imai sosteneva che “La cosa peggiore che un cittadino possa fare è ignorare o coprire un problema”.
La Germania, il paese con il più alto numero di stranieri residenti d’Europa, è l’unico con un trend positivo di crescita economica. Il sessanta per cento delle più grandi aziende nel settore IT degli Stati Uniti sono state fondate da immigrati di prima o seconda generazione: Steve Jobs, Sergey Brin (confondatore di Google ndr), la famiglia di Bill Gates e persino Mark Zuckerberg. Sembra impossibile da credere eppure l’immigrazione, chissà perché dappertutto tranne che in Italia, continua ad essere una risorsa. Allora perché accanirsi solo contro la punta dell’iceberg? Perché non prendersela anche con chi trasforma quest’incredibile opportunità in sistemi vergognosi come Mafia Capitale e Co?. Sarebbe più comprensibile che il popolo se la prendesse con chi non fa andare un sistema che funziona in ogni altra parte del mondo, ma spesso, come diceva Neil Postman, “Le persone a volte preferiscono un problema che è loro familiare piuttosto di una soluzione che non lo è per nulla”.
Il nostro gruppo editoriale e i nostri quotidiani, AbruzzoLive, MarsicaLive e LazioLive, con il nostro direttore editoriale Pietro Guida che ha affrontato il delicato argomento senza censure e senza condizionamenti, non si comporteranno mai come quella stampa faziosa che, bramosa di click e di condivisioni, getta benzina sul fuoco sui temi più sentiti buttandosi da una parte, quella che più conviene. Non ci piace alimentare l’odio sociale bensì, con l’onestà intellettuale premiata dai numeri e che da sempre ci contraddistingue, amiamo raccontarvi le notizie in maniera imparziale, con pari diritto/dovere di cronaca verso qualsiasi rappresentanza sociale, raccontandovi piaccia o no sempre la notizia in maniera completa, senza omettere nulla poiché, come recita una famosa frase “Guardatevi dalle mezze verità. Potreste conoscere la metà sbagliata”. Francesco Proia