Collelongo. “È giunta l’ora che la Marsica pretenda e si prenda una sanità degna del 2022. Finiamola come amministrazioni del territorio di essere polli e cagnolini. Smettiamola di farci prendere in giro con contentini e inutili pompose inaugurazioni. Smettiamola di rincorrere il passato ed iniziamo una volta per tutte ad occuparci concretamente del presente. La Marsica si prenda, prima di tutto, il nuovo ospedale. Si faccia dare delle scadenze chiare ed improrogabili sui tempi di realizzazione e sulle responsabilità di chi deve fare cosa. Non ci siano più scuse, per nessuno!”.
Lo si legge in una nota del vicesindaco di Collelongo, Rocco Venettacci, che continua:
“La Marsica pretenda una nuova ASL, ricostruita da capo con una struttura interna chiara con responsabilità chiare così che quando qualcosa non funziona possano essere individuate facilmente le responsabilità. Modelli di ASL efficienti in Italia ce ne sono, ispiriamoci a quelli. Pretendiamo una sanità moderna, con servizi online e processi automatizzati (diverso da quello che abbiamo ora, incompleto, funzionante a tratti!). Lo abbiamo visto e provato anche durante le varie ondate della pandemia: non si è stati capaci in due anni di creare un sistema efficiente, chiaro, lineare e funzionante per la gestione dei positivi! Referti persi, positivi mai contattati, carenza di reagenti, file interminabili, nessuna chiarezza sulle modalità di quarantena. Una medicina del territorio che sia completa dei servizi necessari, che sia strettamente vicina alla popolazione più anziana e fragile, soprattutto in quei comuni più distanti, per kilometraggio e morfologia del territorio, dai servizi sanitari centrali. Medicina territoriale di primo intervento e pronta assistenza in caso di emergenza. Anche questo è vivere negli anni 20 del 2000, considerando anche tutti gli strumenti tecnologici oggi a disposizione di tutti”.
“Pretendiamo che vengano fatti degli investimenti seri ed efficaci, che abbiano degli effetti su un territorio che muore per il costante peggioramento e dissoluzione dei servizi e delle infrastrutture che allontano ogni giorno di più investimenti nell’industria e nell’agricoltura locali. Invece di sbrodolarci per venti/trenta mila euro a comune per progettini fini a sé stessi chiediamo che tutti questi inutili ruscelletti confluiscano ogni anno in un fiume più grande e soprattutto utile. La Marsica tutta muore, tutta si spopola, conseguenza del grande fallimento di azioni spot, isolate, senza alcuna programmazione, mosse da perenni campagne elettorali e da sempreverdi campanilismi (ancora!).
Sconvolgente infine è il silenzio, la timida protesta e l’accondiscendenza della politica regionale, soprattutto dei rappresentanti marsicani in regione. Non va tutto bene! Basta con la storia di cercare giustificazioni dando la colpa “a quelli di prima”! E’ tempo di trovare il coraggio di prendere atto della realtà delle cose e iniziare ad adottare soluzioni serie, programmate, strutturali, per le quale serve veramente tanto coraggio. La Marsica morirà presto soffocata se non alza oggi, ora, subito la testa”.