Avezzano. Il grande amore degli avezzanesi per l’effige della Madonna di Pietraquaria si manifestò pienamente l’8 gennaio 2008, quando ignoti ladri sacrileghi rubarono le bellissime corone dalla testa della Madonna e del Bambinello, nella chiesa della Madonna di Pietraquaria.
Il furto creò grande sconcerto tra i nostri concittadini, che accolsero poi con grande gioia il ritrovamento della refurtiva, avvenuto dopo alcuni giorni, quando le corone furono misteriosamente rinvenute dai padri Cappuccini del Convento di San Francesco di Avezzano. Gli avezzanesi vollero festeggiare in modo solenne con la reincoronazione delle due immagini alla presenza del Vescovo dei Marsi. Ma di misteri intorno a questo luogo se ne raccontano tantissimi.
Il Santuario sorge sul Monte Salviano, che sovrasta Avezzano al lato ovest, è retto dai Padri Cappuccini ed è frequentato quotidianamente dai fedeli di Avezzano.
Nel Medio Evo la località di Pietraquaria era un centro abitato, entro cui sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria. Nella chiesa c’era un quadro della Madonna, venerata non solo dagli abitanti del luogo, ma anche da quelli dei paesi vicini. Le vicende storiche successive portarono alla distruzione del centro di Pietraquaria e costrinsero gli abitanti a riunirsi a quelli di Avezzano. L’immagine della Vergine rimase tra le mura diroccate della chiesa, ma la devozione dei fedeli verso la Madonna di Pietraquaria non venne mai meno.
Intorno al Santuario è nata la bellissima leggenda di un pastorello di Avezzano, muto e sordo, al quale un giorno, mentre era a guardia del suo gregge sul Salviano, apparve una bella Signora, vestita di bianco, che gli parlò ed egli prodigiosamente udì. Di corsa il piccolo pastore raggiunse Avezzano e al Parroco, schiudendo le labbra, sino allora mute, riferì quanto aveva visto e sentito, raccomandando di indugiare an¬cora, secondo le parole della bella Signora, a riporre degna¬mente sull’altare la sacra immagine, che giaceva indenne tra le rovine della chiesetta crollata.
Il Parroco e il popolo accorsero sul monte e, riedificata la chiesa, l’antica immagine fu restituita al culto dei fedeli.
Tante sono le storie che si raccontano su questo luogo. Come l’episodio del 1779 quando la Madonna esaudì le preghiere dei fedeli, che chiedevano acqua per la campagna, e ne venne giù tanta da soddisfare tutte le richieste, era il 27 aprile e da allora quella data divenne destinata alla festa della Madonna di Pietraquaria.
Si racconta anche che il 27 aprile del 1944, gli aerei degli Anglo-americani, si levarono in volo per radere al suolo la città, importante snodo ferroviario, ma una fitta nube ricoprì quel giorno Avezzano e le forze degli Alleati, si diressero altrove.
La chiesa nei secoli ha subito continui interventi, anzi, dopo la ricostruzione medievale, fu ricostruita nuovamente dalle fondamenta nel 1614. Nuovi lavori di ristrutturazione e di ampliamento furono fatti nel 1779. Dal 1840 in poi furono eseguiti altri lavori e fu aggiunto il convento. Dopo il 1870 fu costruita la strada che porta al Santuario, furono ampliati anche la chiesa e il convento attiguo.
Fra il 1968 e il 1969 sono stati fatti lavori di restauro e di ampliamento del Santuario promossi dal Vescovo Mons. Valerii con la piena collaborazione dei Frati Cappuccini e della Confraternita Maria SS. di Pietraquaria. Nel 1978 il vescovo mons. Terrinoni ha proclamato Maria SS. Di Pietraquaria Patrona di Avezzano.
A fianco al Santuario sorge la “Domus Mariae”, voluta dal Vescovo Domenico Valerii, costruita negli anni 1954-1957, tenuta dalle Suore Benedettine della Carità. E’ un istituto destinato agli esercizi spirituali, ai ritiri, agli incontri comunitari e individuali di preghiera e di raccoglimento.
Nel marzo del 1985 il Santo Padre Giovanni Paolo II ha fatto visita al Santuario e si è fermato a desinare nella “Domus Mariae”.
La devozione alla Madonna di Pietraquaria, soprattutto da parte degli Avezzanesi, si manifesta in particolare ogni 27 aprile, giorno di festa a Lei dedicato. La sera precedente per i rioni della Città si accendono i falò (“focaracci”), attorno ai quali si raduna la gente.
Anche durante il mese di maggio – soprattutto di prima mattina – a centinaia i fedeli si recano al Santuario per partecipare alla santa messa, a piedi o in automobile.
Matteo Biancone