Chieti. Un’eredità di circa 10mila libri, frutto di una vita di studi nel campo della linguistica e della filologia, ma anche del territorio e delle comunità abruzzesi, è stata interamente donata all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara da parte di Francesco Sabatini, linguista, filologo e lessicografo di Pescocostanzo, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, di cui è stato presidente dal 2000 al 2008, e professore emerito dell’Università degli studi Roma Tre, oggi 92enne.
“Un dono dal valore inestimabile, un atto di una generosità commovente da parte del maggior linguista italiano vivente, orgoglio abruzzese, per quanto sarà determinante per la formazione, lo studio, la ricerca che si svolge sul territorio su questi argomenti. Un patrimonio che è traccia della sua formazione culturale, intellettuale, squadernata e messa a disposizione degli studenti e dei docenti dell’università D’Annunzio ma anche di tutti quelli che vorranno approfittare di questo autentico tesoro”, commenta Alessandro Pancheri, professore ordinario di Filologia italiana all’Università “D’Annunzio” e accademico della Crusca.
I volumi di Sabatini sono già sistemati e catalogati in una specifica sala della biblioteca universitaria “Ettore Paratore” nel campus di Chieti Scalo dell’Università “D’Annunzio”, all’interno del dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali, ma saranno a disposizione di studiosi provenienti da ogni dove così come aperta a tutti è l’inaugurazione del fondo che si terrà con un’intera giornata di studi venerdì 17 maggio dalle 10.15 a cui seguirà una lectio magistralis dello stesso Sabatini sul tema “I libri e la vita”.
Un fondo che s’intitola a “Francesco e Francesca Sabatini”, dedicato quindi non solo allo studioso oggi 92enne ma anche alla moglie, “perché il suo lavoro è frutto delle loro due vite insieme – spiega la nipote, Francesca Sabatini, assegnista di ricerca in Geografia all’Università del Piemonte Orientale -. Mia nonna infatti è stata fondamentale nella sua attività di ricerca, l’ha sostenuto, aiutato nel lavoro, e gli è sempre stata accanto, anche nei diversi trasferimenti da una città all’altra per lavoro”. “Sua premura era che questa sezione della biblioteca non andasse dispersa, ma che fosse a disposizione di tutti, in Abruzzo”. Oltre all’enorme mole di volumi, fanno parte del fondo anche estratti di una parte della sua capillare corrispondenza con altri studiosi internazionali.