Avezzano. L’azione del governo della regione Abruzzo nella politica per la sanità è orientata da tempo al miglioramento della qualità del servizio ma anche ad una più attenta riorganizzazione dell’intero sistema sanitario volta al contenimento della spesa. È preoccupato per ciò che accadrà all’ospedale di Tagliacozzo, il responsabile del servizio ambulatoriale internistico e geriatrico Enrico Pendenza, il quale, con una lettera al sindaco Maurizio Di Marco Testa, chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario e aperto, finalizzato alla tutela dei piccoli ospedali che, dice Pendenza, “dovranno divenire una organizzazione perfettamente efficiente nelle dimensioni consone ai nuovi scopi ad essa attribuiti”. Secondo il responsabile del reparto di Geriatria: “occorre un coinvolgimento ideale, ovvero della condivisione della nuova missione del piccolo ospedale che da struttura piccola dovrà divenire organizzazione perfettamente efficiente nelle dimensioni consoni ai nuovi scopi ade essa attribuiti. Dovrà in poche parole essere una scelta strategica per lo sviluppo su quello specifico territorio di tutta una serie di servizi atti a soddisfare i bisogni emergenti e multidimensionali delle popolazione che formano il suo bacino di utenza. essendo la nostra un’area a forte criticità insediativa e geomorfologicamente disagiata, occorre potenziare la rete ospedaliera con servizi adeguati e mirati, creare una rete integrata di servizi sanitari e sociali, incrementare i servizi di assistenza domiciliare e la continuità assistenziale”. Per questo Enrico Pendenza, chiede “di convocare quanto prima un consiglio comunale straordinario e aperto sulla riorganizzazione del presidio ospedaliero coinvolgendo i vertici della Asl, della Regione e della Provincia, per fare in modo che le istituzioni rappresentino le istanze dei cittadini”. Intanto Rita Tabacco del comitato pro ospedale con una nota ringrazia i tanti cittadini che hanno partecipato alla manifestazione di venerdì scorso i quali “hanno dimostrato di credere fermamente che il diritto alla salute è tutelato e garantito pienamente dai tribunali e dai magistrati del nostro stato democratico e che la sanità pubblica – conclude la Tabacco – non è patrimonio di qualche manager ma “vena pulsante” dello stato di diritto a servizio dei più deboli”. Gianluca Rubeo