Avezzano. In un congresso internazionale a cui hanno partecipato centinaia di professori da tutto il mondo, il dottor Antonio Alfidi ha presentato un’innovativa interpretazione del sistema neuroendocrino che sta già facendo discutere la comunità scientifica internazionale. La sua relazione, tenuta nel corso del Primo Scambio Accademico Internazionale Cina-Europa sulla Medicina Tradizionale Cinese, ha scosso le fondamenta teoriche dell’agopuntura, spingendosi ben oltre la tradizione.
Secondo Alfidi, i sistemi viventi possono essere letti come autentici “ordinatori”, capaci di elaborare informazioni secondo logiche deterministiche. A sostegno di questa visione, ha presentato una struttura teorica rigorosa fondata sulla termodinamica lineare e sull’algebra di Boole. Al centro della sua esposizione, un concetto tanto affascinante quanto rivoluzionario: i “Programmi Segnale”, vere e proprie sequenze logiche che agiscono come un software biologico in grado di regolare i processi vitali più profondi.
L’intervento del medico italiano ha suscitato vivo interesse tra i presenti, soprattutto per la chiara connessione tracciata tra genetica, algoritmi energetici e programmazione cellulare. Un contributo che, come lui stesso ha sottolineato, nasce dall’eredità culturale e scientifica ricevuta dal professor Maurice Mussat, per oltre trent’anni suo mentore. Mussat, già docente di Genetica Fondamentale all’Università di Gerusalemme, aveva intuito l’esistenza di un linguaggio segreto dietro i testi classici dell’agopuntura, un codice volutamente criptico concepito per attraversare i secoli senza essere corrotto.
«I dati tradizionali dell’agopuntura non dovevano essere spiegati, ma tramandati come simboli da decifrare», ha dichiarato Alfidi. «La comprensione precoce avrebbe potuto compromettere la trasmissione dell’informazione. Oggi siamo in grado di svelare quel codice e la domanda che ci resta è: chi erano coloro che possedevano questa conoscenza?»
Dal punto di vista clinico, Alfidi ha mostrato come l’attivazione del sistema endocrino dipenda dalla stimolazione simultanea di tre punti specifici appartenenti a una sequenza trigrammatica. A questa si affianca una seconda sequenza, complementare e finora mai descritta in letteratura, che sembrerebbe funzionare come una sorta di “magazzino molecolare”, deputato alla riparazione del DNA e delle proteine: una scoperta che, a detta dello stesso Alfidi, in Cina non è ancora conosciuta.
La presentazione si è svolta nell’ambito del prestigioso congresso internazionale organizzato a Xi’an dalla Global International Chinese Medicine and Acupuncture Academic Alliance, in collaborazione con istituzioni accademiche e ospedali cinesi di alto profilo, come la Shaanxi University of Chinese Medicine e la Xi’an Jiaotong University. Il tema generale dell’evento — Promozione dello sviluppo globale della medicina tradizionale cinese e dell’agopuntura — ha fatto da cornice ideale all’intervento del medico italiano, che ha saputo coniugare scienza moderna, filosofia orientale e matematica con un raro equilibrio tra rigore e intuizione. Insieme al dottor Alfidi, nella delegazione italiana c’erano anche il professor Franco Menichelli, presidente associazione italiana agopuntura e vice presidente della wfcms (world federation of chinese medicine societes), il dottor Francesco Menichelli – presidente associazione rumena di agopuntura, il dottor Gabriel Cotea, direttore dell’accademia arabo-rumena di agopuntura, la dottoressa Antonella Luzi, docente presso la scuola della associazione italiana agopuntura e il dottor Gino Colocacicco, professore dell’universita’ Cattolica di Roma e supervisore clinico dell’Aia, docente della scuola dell’Aia.
Con questa proposta teorica e clinica, il dottor Alfidi apre nuove strade alla medicina integrata, segnando un possibile punto di svolta nella comprensione dei sistemi viventi e delle loro profonde dinamiche.