Avezzano. Non sono mancate le polemiche ieri pomeriggio in centro città, in occasione del passaggio del Circuito di Avezzano, la rievocazione automobilistica che ogni anno richiama appassionati di motori e curiosi da tutta Italia. A sollevare la voce, stavolta, sono stati diversi commercianti del centro, penalizzati – a loro dire – dalla chiusura anticipata delle strade proprio nel primo giorno dei saldi estivi.
La protesta è montata già dalle prime ore del pomeriggio, quando gran parte del centro urbano è stato interdetto al traffico in vista dell’esposizione delle auto d’epoca. Tuttavia, come segnalato da alcuni negozianti, le vetture sono arrivate in piazza solo più tardi, lasciando nel frattempo strade deserte e negozi vuoti.
A farsi portavoce del malcontento è stata Savina Mazzocchi, titolare di un noto negozio di abbigliamento in corso della Libertà, che ha pubblicato un video sui social mostrando le strade chiuse e completamente vuote alle 16.40. Nel filmato, diventato virale nel giro di poche ore, si vede chiaramente l’assenza di passanti e di movimento commerciale. “Ogni anno la stessa storia”, ha spiegato, “chiedo per un amico: possibile che questo appuntamento, bello e ormai consolidato, non possa essere spostato in altra data che non coincida con quella dell’inizio dei saldi? Una città paralizzata nel giorno più sbagliato”.
Il problema, secondo i commercianti, non sarebbe l’evento in sé – ritenuto da tutti importante e di richiamo turistico – ma la gestione delle chiusure, ritenuta troppo anticipata rispetto all’effettivo svolgimento delle attività legate alla manifestazione. Il blocco del traffico ha infatti costretto molti potenziali clienti a rinunciare alla visita in centro, dovendo lasciare l’auto fuori dal perimetro del circuito. Un ostacolo non da poco, soprattutto in una giornata cruciale per gli acquisti come quella del debutto dei saldi.
“Non mettiamo in discussione la bellezza e il valore culturale del Circuito”, ha aggiunto un altro commerciante di via Corradini, “ma chiediamo un minimo di coordinamento e dialogo, affinché chi lavora non venga penalizzato in momenti fondamentali per il commercio cittadino”.