Avezzano. Posta sotto sequestro la struttura di accoglienza per minori di Avezzano, “Marsica per noi”. I Nas hanno messo i sigilli a un’ala dell’edificio nella zona nord della città mentre il titolare, Carmine Bisceglie, 43 anni, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamento aggravato ai danni di minori. Questa mattina intorno alle 8 è scattato il blitz nell’edificio dove in quel momento c’erano anche dei minori. Si tratta di una struttura polifunzionale che si trova nella zona nord della città e in cui sono presenti due comunità educative per minori, ma anche una Rsa (Residenza Sanitaria Assistita) ed una casa di riposo per anziani. I minori erano stati assegnati dal Comune di Roma alla struttura avezzanese. L’arrestato, che si trova ai domiciliari a Roma, è titolare della società Alfa polaris srl, che gestisce la struttura. Secondo le accuse, per poter avere il permesso di contattare i propri genitori all’estero, i minori venivano costretti a lavorare “in nero” all’interno di un cantiere edile gestito dal figlio del titolare della struttura ricettiva. In almeno un caso, nel corso di tale attività un ragazzo si è procurato un infortunio sul lavoro, con conseguenti lesioni sommariamente curate presso la stessa struttura senza rivolgersi ai medici del locale Pronto Soccorso; il menù somministrato ai giovani, inoltre, era unico e condiviso con i pazienti di una Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani (ubicata all’interno della medesima struttura e gestita dalla stessa società), il che comportava, per i minori, uno scarso valore nutrizionale dei pasti consumati e la mancanza assoluta di alternative per coloro che, per motivi religiosi, non mangiavano carne di maiale. Sempre secondo la tesi accusatoria, al loro arrivo in comunità ai ragazzi non veniva fornito abbigliamento intimo, né scarpe o altri effetti personali. I risultati delle indagini venivano relazionati alla competente Procura della Repubblica che, sposando la tesi investigativa, chiedeva ed otteneva dal GIP l’emissione di 1 ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del titolare della struttura di accoglienza, responsabile dei maltrattamenti, e di estorsione nei confronti dei minori che erano costretti a lavorare nel cantiere adiacente la struttura ricettiva.