Avezzano. I lavoratori di LFoundry chiedono rispetto e un maggiore coinvolgimento nelle decisioni che riguardano il futuro dello stabilimento di Avezzano. A meno di due settimane dall’introduzione dei nuovi turni da 8 ore, che sostituiranno la turnazione da 12 ore in vigore da 25 anni, nel sito industriale dove si producono memorie volatili e sensori d’immagine, si diffondono preoccupazione e incertezza.
L’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, ha riferito di aver avuto contatti con la direzione aziendale e di aver ricevuto rassicurazioni sul futuro dello stabilimento. Tuttavia, RSU e segreterie sindacali hanno appreso queste informazioni solo attraverso i media. “Ci domandiamo perché queste garanzie, se concrete, non vengano comunicate in un contesto di relazioni industriali corrette”, hanno dichiarato Antonello Tangredi (Fim-Cisl), Elvira De Sanctis (Fiom-Cgil), Michele Paliani (Uilm-Uil) e le RSU. “Purtroppo, ciò che leggiamo sulla stampa sembra essere solo vaghe rassicurazioni verbali, con l’obiettivo di rimandare a novembre il tavolo di confronto. Saremmo lieti di essere smentiti su questa percezione.
Vogliamo sottolineare che, nell’anno in corso, il numero di dipendenti è ulteriormente diminuito, l’azienda sta rapidamente cambiando la vita dei lavoratori con il passaggio ai nuovi turni, il che ha ripercussioni anche sui lavoratori interinali. Attualmente non ci sono volumi significativi di nuovi prodotti, mentre la movimentazione dei prodotti storici è ridotta in attesa del nuovo contratto, con una linea produttiva non satura. Il tutto si verifica in un clima di relazioni industriali al minimo storico dalla nascita dello stabilimento.”
I sindacati concludono chiedendo “rispetto per i lavoratori, le loro famiglie e per il futuro dell’intero territorio.”
Avezzano. I lavoratori di LFoundry chiedono rispetto e un maggiore coinvolgimento nelle decisioni che riguardano il futuro dello stabilimento di Avezzano. A meno di due settimane dall’introduzione dei nuovi turni da 8 ore, che sostituiranno la turnazione da 12 ore in vigore da 25 anni, nel sito industriale dove si producono memorie volatili e sensori d’immagine, si diffondono preoccupazione e incertezza.
L’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, ha riferito di aver avuto contatti con la direzione aziendale e di aver ricevuto rassicurazioni sul futuro dello stabilimento. Tuttavia, RSU e segreterie sindacali hanno appreso queste informazioni solo attraverso i media. “Ci domandiamo perché queste garanzie, se concrete, non vengano comunicate in un contesto di relazioni industriali corrette”, hanno dichiarato Antonello Tangredi (Fim-Cisl), Elvira De Sanctis (Fiom-Cgil), Michele Paliani (Uilm-Uil) e le RSU. “Purtroppo, ciò che leggiamo sulla stampa sembra essere solo vaghe rassicurazioni verbali, con l’obiettivo di rimandare a novembre il tavolo di confronto. Saremmo lieti di essere smentiti su questa percezione.
Vogliamo sottolineare che, nell’anno in corso, il numero di dipendenti è ulteriormente diminuito, l’azienda sta rapidamente cambiando la vita dei lavoratori con il passaggio ai nuovi turni, il che ha ripercussioni anche sui lavoratori interinali. Attualmente non ci sono volumi significativi di nuovi prodotti, mentre la movimentazione dei prodotti storici è ridotta in attesa del nuovo contratto, con una linea produttiva non satura. Il tutto si verifica in un clima di relazioni industriali al minimo storico dalla nascita dello stabilimento.”
I sindacati concludono chiedendo “rispetto per i lavoratori, le loro famiglie e per il futuro dell’intero territorio.”