Collarmele. I giovani si incontrano a Collarmele per capire che futuro avranno nei borghi dell’Appennino. E’ stato un confronto aperto e condiviso quello andato in scena a Collarmele in occasione del “Festival dei giovani dell’Appennino”. L’iniziativa, che si è svolta nell’anfiteatro di piazza dell’Orologio ha visto la partecipazione dei giovani di Caramanico, Collarmele, Roccavivi, Beffi, Rendinara, Cerchio, Faraone Vecchio, Martinsicuro, Aielli e Arsita.
I ragazzi, divisi per gruppi, hanno presentato le loro esperienze ai presenti e poi si sono confrontati con i loro coetanei cercando di capire come si vive nell’entroterra abruzzese o sulla costa. Il primo cittadino, Tonino Mostacci, ha salutato tutti i giovani arrivati a Collarmele e poi ha accolto gli ospiti presenti – Gino Bucci, gestore della popolare pagina social “L’abruzzese fuori sede” e il paesologo Franco Arminio – nonchè i colleghi amministratori dei paesi circostanti – Enzo Di Natale sindaco di Aielli, Gianfranco Tedeschi sindaco di Cerchio, Maria Di Genova, vice sindaco di San Benedetto – arrivati per prendere parte alle sessioni di lavoro.
“È stata una giornata molto positiva perché ci sono state tante testimonianze di ragazzi di dieci comuni che hanno dato un loro contributo importante presentando problemi e prospettive dei borghi dell’Abruzzo”, ha precisato il sindaco Mostacci, “hanno affrontato tematiche concrete e presentato importanti progettualità. Siamo molto soddisfatti dell’evento”. Nella giornata Confagricoltura ha allestito uno stand per la raccolta dei fondi per i pastori sardi, mentre il parco uno spazio informativo.
Tra un incontro e l’altro sono andati in scena anche dei piccoli momenti musicali e sportivi con l’esibizione dei “Bandierai quattro quarti dell’Aquila”, della scuola di Arti Maziali Hwal Moo Do, e della scuola di danza contemporanea Harmony di Avezzano. Prima della cena animata dal duo “Catena e Sbrolli” e l’intervento di Arminio una parentesi folk che ha coinvolto tutti con il concerto de “I giovani del folk”.
Per Arminio a Collarmele c’è stato “il pubblico giovane della poesia. Portare lietezza senza mai perdere di vista il disastro in corso è il piccolo miracolo che sta riuscendo ogni sera”.