Avezzano. La Pro Loco ospita, presso la propria sede di via Corradini n.75 dal 27 maggio al 2 giugno 2024 dalle ore 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00, “Cogito ergo sum” la mostra d’arte personale di Amira Chamroukhi. L’evento ha il patrocinio del Comune di Avezzano. L’inaugurazione di sarà lunedì 27, alle 15.
Giovanissima, di soli 23 anni, Amira Chamroukhi realizza con “Cogito ergo sum”, la sua prima mostra. Ha esposto in varie collettive, in particolare con i ”Marsattori”. Fin da piccola si è appassionata all’arte. In principio era semplicemente un gioco, una valvola di sfogo per poi mettere in atto la sua ricerca artistica, diventando un lavoro.
Studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ha frequentato il Liceo Artistico “V. Bellisario” di Avezzano. Un momento di personale successo è stato l’esposizione di un suo disegno, celebrativo delle donne, nel programma di RAI Storia. “Cogito ergo sum”, titolo della mostra, riporta al pensiero di Cartesio che mette l’uomo nella consapevolezza della propria esistenza così come in ogni dipinto di Amira Chamroukhi c’è sempre il suo pensiero, un’idea, uno studio incentrato sulle tecniche: testimonianza della sua personale impronta. Per lei dipingere è essere.
“Parto dal figurativo, ma dove vado a lavorare è molto personalizzato, dal figurativo si passa poi all’astratto. È l’insieme di due movimenti che vanno a formare la mia impronta personale”. La gamma di colori che prevalgono nelle sue opere sono il nero, il rosso e il bianco, tra loro molto contrastanti ma ognuno con diversi significati simbolici. Nero violenza, morte, buco nero; il suo opposto è il bianco, che simboleggia la purezza, la pace; si evidenzia il rosso con un forte valore raffigurativo: allo stesso tempo violenza e amore. È il contrasto.
“Vivo nel contrasto, sono molto dualista. L’impatto che posso dare è l’insieme dell’artista con la persona nel quotidiano. Tutto ciò che sono io è rapportato nella mia Arte.“ afferma Amina. “Dipingere significa pace, significa rielaborare, ricercare me stessa nella pittura. Soprattutto la tela diventa uno spazio completamente vuoto dove io mi trovo al centro, le mura bianche di quello spazio vuoto diventano di conseguenza la mia mente, quindi tramite la pittura io viaggio all’interno di essa. Questo per me è dipingere”.