La gonartrosi, una forma di artrosi che interessa l’articolazione del ginocchio, è sempre più diffusa, soprattutto con l’avanzare dell’età. I suoi effetti possono essere profondamente invalidanti: dolore persistente, rigidità e limitazioni nei movimenti incidono pesantemente sulla vita quotidiana.
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Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Massimiliano Fini, medico chirurgo specializzato in ortopedia e traumatologia, che ci ha illustrato come un intervento altamente selettivo, la protesi monocompartimentale del ginocchio, possa fare la differenza per molti pazienti.
Gonartrosi: cos’è e chi colpisce
“La gonartrosi è una patologia degenerativa che riguarda la cartilagine del ginocchio”, spiega il dottor Fini. “Colpisce in prevalenza gli over 60, ma anche persone più giovani che hanno subito traumi o interventi ortopedici.” Il deterioramento della cartilagine, unito al peso corporeo e all’usura meccanica quotidiana, può portare alla deformazione dell’articolazione, con conseguente dolore cronico e difficoltà motorie.
Protesi monocompartimentale: quando è indicata
Una delle soluzioni più efficaci, in casi selezionati, è rappresentata dalla protesi monocompartimentale, cioè la sostituzione di un solo compartimento del ginocchio. “Questo tipo di intervento è indicato nei pazienti in cui il danno articolare è localizzato e non diffuso”, sottolinea Fini. “Consente di intervenire solo sulla parte compromessa, preservando le strutture sane.”
I benefici dell’approccio conservativo
Rispetto alla protesi totale, questa tecnica si distingue per minore invasività, tempi di recupero ridotti e maggiore rispetto per i tessuti articolari. L’intervento prevede infatti incisioni più contenute, una minore perdita di sangue e un impatto chirurgico ridotto. “Uno dei principali vantaggi è il mantenimento dei legamenti naturali del ginocchio, cosa che consente un movimento più naturale dopo l’intervento”, aggiunge Fini.
L’intervento in breve
La procedura, che dura generalmente meno di un’ora, prevede l’inserimento di una piccola protesi in titanio e polietilene ad alta densità, progettata su misura per sostituire solo la parte usurata dell’articolazione. Spesso eseguita in anestesia locale, richiede un ricovero molto breve e, in molti casi, il paziente può tornare a casa lo stesso giorno.
Recupero rapido e ritorno alla vita attiva
“Già il giorno successivo all’intervento, molti pazienti sono in grado di alzarsi e camminare”, spiega Fini. Il decorso post-operatorio è generalmente meno doloroso rispetto alla protesi totale, e la riabilitazione più rapida. Nel giro di qualche settimana, è possibile riprendere gran parte delle attività quotidiane e persino quelle sportive, se svolte con moderazione.
Una soluzione che guarda alla qualità della vita
La protesi monocompartimentale del ginocchio si conferma una risorsa preziosa per chi soffre di gonartrosi limitata, restituendo libertà di movimento e riducendo drasticamente il dolore cronico. Un approccio chirurgico mirato che punta non solo alla risoluzione del problema, ma anche al benessere globale del paziente.
Per approfondimenti o per prenotare una consulenza, è possibile contattare il dottor Massimiliano Fini:
📞 Telefono: 333 7807891
🌐 Sito web: www.massimilianofini.it