Avezzano. Si celebra oggi in tutto il mondo la giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), che come ogni anno dalla sua istituzione, ad opera delle Nazioni Unite nel 1992, ricorre ogni ogni 22 marzo. lo scopo dichiarato di questa giornata è appunto quello di richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza di una risorsa preziosa come acqua e di promuovere un suo consumo più responsabile e consapevole. Ed è appunto in questo filone che si inserisce l’appello lanciato dal Consorzio acquedottistico marsicano.
“Impegniamoci tutti ogni giorno per sprecare meno acqua”, è l’appello del Cam, l’ente che da tempo sta lavorando per contrastare perdite e falle che fanno perdere migliaia di metri cubi di acqua. Il Cam inoltre ha da poco un piano di investimenti alla Regione Abruzzo per poter captare i fondi dell’Europa e rinnovare le condotte di tutto il territorio per evitare perdite e spreco di questa preziosa risorsa.
“Lo spreco dell’acqua è un problema globale”, ha commentato il presidente del Cam, Manuela Morgante, “si pensi che ogni giorno solo in Italia si perde il 40% di acqua, che arriva al 70% in molte zone del sud. È chiaro che c’è bisogno di una maggiore sensibilizzazione su questo importante tema, ma c’è bisogno anche di una maggiore campagna di investimenti che possa permettere ad aziende come il Cam di rinnovare centinaia di chilometri di condotte vecchie e spesso soggette a rotture”.
“Abbiamo presentato insieme a tutti i sindaci un piano di investimenti, che speriamo possa ricevere il sostegno dell’Europa”, prosegue, “per fare in modo che tutte le nostre infrastrutture possano essere rinnovate in modo tale da garantire ogni giorno il giusto approvvigionamento agli utenti”.
Dello stesso avviso anche il neo presidente del consiglio di sorveglianza, Alfredo Chiantini, che ha ricordato l’importanza di questo bene prezioso. “Mia nonna, che è campata fino all’età di cento anni, è vissuta in tempi in cui l’acqua si attingeva al fontanile e si portava con la conca poggiata sulla testa”, ha ricordato il presidente Chiantini, “lei, come tante della sua generazione, è stata un po’ il simbolo delle donne d’Abruzzo, quelle ancora oggi viste in cartolina. Per lei l’acqua era davvero preziosa”.
“Andare a prenderla, alla fonte, le faceva ricordare, ogni volta, la fatica, il peso, l’importanza e la necessità di non sprecarla. Io, invece, sono della generazione ‘dell’acqua corrente’. Quella che esce, a tutte le ore, potabile e pronta per l’uso, dal rubinetto di casa. Per mia figlia, poi, l’acqua finisce quando le bottiglie di plastica comprate al supermercato sono vuote. Nell’ultimo decennio, ad esempio, ogni italiano ha consumato 192 litri di acqua in bottiglia, nel 1987 i litri erano appena 47, oggi la situazione è addirittura più grave”, conclude Chiantini, “è necessario, comunque, rendere questo bene accessibile a tutti, aumentando però la consapevolezza del suo valore. L’acqua deve essere alla portata di tutti e contestualmente avere un valore economico per chi ne fa grande uso commerciale. La giornata mondiale dell’acqua offre uno spunto di riflessione, ma sarà il nostro impegno concreto a determinarne il futuro”.