Gioia dei Marsi. Mutuando modelli canadesi di convivenza tra umani e plantigradi, la cosiddetta “comunità a misura d’orso” di Gioia dei Marsi, distribuisce recinzioni elettrificate, pollai anti orso e raccoglitori rifiuti anti orso, e organizza incontri per parlare di buone pratiche comportamentali in caso di incontri ravvicinati con la fauna selvatica, come quello che si terrà oggi alle 17.30 nel centro culturale Moretti nell’ambito del progetto “Life”, di concerto con il Pnalm, il Comune di Gioia dei Marsi e vari enti e associazioni.
“Abbiamo in previsione di realizzare anche le cosiddette colture a perdere: in aree marginali verranno piantati frutteti destinati non alla raccolta ma all’alimentazione dell’orso”, afferma Gianluca Alfonsi, sindaco di Gioia dei Marsi, che ricorda le frequenti incursioni di Amarena con i cuccioli nel paese fino a 4 giorni prima della sua uccisione, e dove ultimamente è stato avvistato anche un altro orso maturo.
“Abbiamo convissuto con Amarena, ci siamo abituati. Per garantire la sicurezza dei cittadini, abbiamo a volte evacuato alcune zone. C’è stato un episodio in cui un cucciolo è rimasto imprigionato in un sito privato e non poteva raggiungere con la madre. Siamo intervenuti con il Parco, il comune, la polizia, abbiamo aperto il varco, il corridoio naturale, si sono ricongiunti ed andati via tranquillamente”.
E aggiunge: “La presenza dell’orso è anche immagine di riverbero per la nostra comunità, come avviene in Canada. L’orso si gestisce e dove diventa problematico interviene il Parco, le autorità competenti, di certo non il cittadino. E abbiamo la prova che le reti elettrificate funzionano”. “Abbiamo qui un buon rapporto anche con i cacciatori, con le associazioni faunistiche venatorie, che vengono coinvolte. La comunità a misura d’orso serve anche ad aprire un dialogo con le associazioni venatorie del territorio”, conclude.