Avezzano. Andrea Gherpelli, volto noto di Squadra Antimafia, Nero Wolfe e Don Matteo, e che a breve debutterà nel film che ripercorre la vita del celebre pittore Antonio Ligabue, ha una seconda e non meno importante passione, ovvero di selezionare e raccogliere i più importanti semi di grani naturali, per poi riproporli sulle tavole degli italiani.
L’intenzione è quella di costruire una buona tavola, partendo da buone radici, quelle antecedenti alla rivoluzione Strampelli, il celebre genetista italiano che sconvolse il metodo di coltivazione, moltiplicando di molto la resa dei terreni. Con la sua start-up Gherpelli si pone l’ambizioso obiettivo di mettere in piedi una sorta di “banca” dei semi, completamente naturali e liberi dalle mutazioni genetiche introdotte da Strampelli in avanti. E proprio la ricerca di questi semi ha portato Andrea Gherpelli sulle tracce del grano fucense, trovato grazie al nostro articolo di qualche mese fa, dove si evidenziava come il grano seminato nell’immediato post-prosciugamento del Fucino, avesse dato spighe alte fino a due metri. Da qui Gherpelli si è messo in contatto con la nostra redazione, in particolare con il sottoscritto come autore dell’articolo, per cercare di capire dove poter recuperare qualche seme originario, che magari qualche agricoltore del Fucino ha deciso di conservare e mantenere in vita, per poterlo riseminare. Il grano semiduro fucense andrebbe così ad affiancare gli altri semi della sua prestigiosa “collezione”, conservata dall’innovativa start-up dell’attore. Gherpelli, inoltre, ha lanciato sui social una campagna di informazione all’agricoltura sana, utilizzando l’hashtag #agricolti che serve a far crescere la consapevolezza che l’agricoltura non è più solo polvere e fatica, ma conoscenza e ricerca, tramite cui gli agricoltori di oggi, possono elaborare e creare cibi sani, che daranno salute e benessere ai consumatori di domani. Chiunque volesse contattare l’attore Andrea Gherpelli per fornire notizie in merito al ricercato grano semiduro fucense, può farlo tramite il suo profilo Facebook. @francescoproia