Avezzano. “Quella di uscire dalla Lega è stata una decisione sofferta, perché con Luigi D’Eramo (segretario regionale del partito) c’è un’amicizia pluridecennale. Ma bisogna scindere amicizia e politica. Nel 2016 il progetto della Lega era diverso e ora non sento più di fare parte di quello che è adesso. Non c’entrano nulla gli incarichi o la mancata candidatura, come ho sentito dire in queste ore. Non sono stato nemmeno tra quelli che ha chiesto di candidarsi per le elezioni del prossimo 25 settembre. Sono però rammaricato perché nell’ultimo periodo non c’è stata più condivisione e punto d’incontro”.
Sono le parole di Tiziano Genovesi, ormai ex coordinatore provinciale della Lega, che ha annunciato la sua uscita dal partito, convocando questa mattina nella sala conferenze del Comune di Avezzano, i giornalisti, per spiegare perché ha preso le distanze dal Carroccio.
“Non sono abituato a diktat o imposizioni dall’alto”, ha detto nella conferenza stampa Genovesi, attualmente consigliere comunale di opposizione al Comune di Avezzano, “non ho mai rinnegato e non rinnego l’amicizia ma non sono l’uomo di nessuno. Se devo dare risposte le devo dare a quelle migliaia di persone che mi hanno dato il voto da candidato. Non condivido quei continui incontri da carbonari del coordinatore della Lega cittadina per provare a prendere consiglieri comunali”, ha detto facendo riferimento a Giancarlo Cipollone che ha l’incarico della Lega sulla città, “è un modo di fare politica da Prima Repubblica in cui non mi riconosco”.
Durante l’incontro con la stampa Genovesi ha fatto più volte riferimento al fatto di non rinnegare la sua attività politica e militanza nella Lega: “Oggi non rinnego un percorso politico e quanto fatto. Tengo a ribadire che non ho mai chiesto posizioni o candidature”.
Il consigliere comunale ha poi anche spiegato che “Ho sentito anche che avrei persone dietro che mi fomentano. Io mi sono solo seduto con alcuni amici che hanno deciso di seguirmi e con loro continuerò a fare politica. Non mi riconosco solo più in un progetto politico che non mi appartiene. Io sono e rimangono amico di Luigi d’Eramo ma io non sono ‘l’uomo di nessuno’ come invece continuo a sentire ripetere”.
Alla domanda se passerà a Fratelli d’Italia ha risposto: “Mi hanno detto che non sono una persona che aggrega. E allora rispondo solo che tra poco chiamerò Eliana Morgante (nominata neo-coordinatrice provinciale dal direttivo regionale del partito) e le farò le congratulazioni e le augurerò buon lavoro. C’è un gruppo di Tagliacozzo di Forza Italia che vorrebbe entrare nella Lega, farò da tramite e li metterò in contatto. Questo per rispondere a chi dice che Tiziano Genovesi non aggrega. La risposta è ‘no’ non andrò a Fratelli d’Italia. Io non mi riconosco nel fare queste ‘alchimie politiche’ folkloristiche. A 42 anni non stravolgo il mio modo di fare politica nemmeno per un’amicizia fraterna. Voglio fare una politica pulita e di territorio”.
Alla domanda su come vede il suo futuro politico dice: “Continuerò a combattere contro l’amministrazione sospesa (facendo riferimento alla sospensione da sindaco di Gianni Di Pangrazio, primo cittadino di Avezzano, sostituito ora dal vicesindaco che è subentrato come facente funzioni) e sarò contro una politica che continua a combattere promettendo di là e di qua. Intanto arrivano le elezioni regionali e intanto la città nel frattempo muore. Io non posso accettare una politica fatta di diktat e imposizioni dall’alto. Non mi piace e non mi ci riconosco. Sono sempre stato libero e continuerò a essere libero”.
Sempre rispondendo alle domande dei giornalisti che lo hanno sollecitato sul perché dell’uscita di Alfredo Mascigrande dalla Lega nonostante i tanti voti ottenuti e del perché se non si trovava d’accordo con il coordinatore cittadino della Lega non lo abbia direttamente sostituito d'”imperio”, ha chiarito: “Io non ne faccio una questione personale contro Cipollone o contro altri. Evidentemente il segretario regionale durante gli incontri avuti nel tempo ha sottovalutato o non ha dato abbastanza importanza alla cosa. Ora D’Eramo farà le sue riflessioni”.
Sul futuro politico ha poi chiuso il suo intervento alla conferenza: “Sarò un consigliere comunale (gruppo misto). La politica è necessaria per arrivare in certi posti del potere dove il civismo non può arrivare. E Di Pangrazio ‘civico’ ne è la dimostrazione. Che si trova a dover promettere voti di qua e di là. Ma il mio non è un cambio di casacca. Sarò un consigliere comunale”.