Avezzano. Fugge di casa a 16 anni per amore. Voleva raggiungere il fidanzato, di origini straniere, contro il volere della mamma. Viene aiutata, secondo l’accusa, da una coppia del suo stesso paese che le regge il gioco, nonostante le ricerche disperate di familiari e forze dell’ordine. Ora per loro due, lui di 41 anni, lei di 36, è scattata un’accusa di sottrazione consensuale di minore e false dichiarazioni sulla identità personale. Avrebbero infatti nascosto in casa la 16enne mentre fuori c’era una mobilitazione per trovarla la ragazza scomparsa. Il fatto è avvenuto in un piccolo comune della Valle Roveto. La ragazza, in contrasto con la madre riguardo alla relazione con il fidanzatino, era uscita di casa con uno zaino di vestiti. Sembra che fosse intenzionata a raggiungere il suo ragazzo, trasferitosi fuori dalla Marsica, nella zona di Roma. QUalcosa però non sarebbe andato come lei ha poi raccontato. La ragazza, infatti, ha sostenuto di aver fatto l’autostop fino a notte fonda, per poi essere tornata prima dell’alba in paese a causa dell’assenza di collegamenti pubblici con la località che doveva raggiungere per vedere il fidanzato. A quel punto avrebbe dormito in una stalla. La coppia indagata, difesa dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, ha sostenuto di non aver mai saputo dove si trovasse la ragazza, ma secondo la parte offesa, che ha presentato la denuncia, la 16enne proprio nella loro abitazione, intimorita dalla forte personalità della 36enne. Sempre secondo questa tesi, era stata costretta a rimanere nascosta in camera da letto nonostante in lacrime avesse manifestato il desiderio di tornare a casa. Ora sulla vicenda il pubblico ministero, Maurizio Maria Cerrato, che si occupa del caso, ha chiesto l’archiviazione, ma i genitori della ragazzina vogliono andare fino in fondo e si sono opposti alla decisione.