Avezzano. “Il Sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha provveduto a far abbattere un vecchio Forno a Borgo Via Nuova, uno dei simboli storici e culturali di Avezzano, nonostante una richiesta sottoscritta da 160 persone che ne chiedeva invece la ristrutturazione”. Lo afferma il coordinatore del Ncd-Area popolare. “Al di la di chi è stato favorevole o contrario alla sua demolizione,- aggiunge Verrecchia – chiediamo al sindaco Di Pangrazio, di pubblicare il titolo in base al quale il Comune ha operato nell’abbattimento di quel Forno visto che sul terreno sta realizzando anche una piazza, già deliberata dalla sua giunta, risulta, da una visura fornitaci, essere di proprietà non del comune ma di altro ente pubblico, quindi si presuppone la mancanza di uno specifico atto formale di acquisizione. In poche parole, mostri alla cittadinanza tutta, – chiede Verrecchia – non solo a quelli di Borgo Via Nuova, se quei beni immobili (ormai ex Forno e terreno sottostante di 1.635 metri quadrati) appartengono o no formalmente al patrimonio del comune di Avezzano evitando la citazioni di delibere passate dalle precedenti giunte ma si concentri sul l’atto di acquisizione formale. E’ bene anche ricordare che, a seguito dell’evento sismico che ha interessato la città de L’Aquila nell’aprile del 2009, il Comune di Avezzano ha provveduto ad una ricognizione dello stato del patrimonio edilizio sui propri beni, si sottolinea propri beni, per controllare la reale situazione statica degli immobili, con relazioni geologiche e sismiche, appare quindi superfluo evidenziare che se ci fossero stati problemi statici su un immobile del comune, come presumibilmente poteva essere il forno, si sarebbe già proceduto ad un suo abbattimento se era così pericoloso! Ma visto che sono trascorsi più di sei più anni dal sisma sarà difficile immaginare anche questa ipotesi, sempre che sia il comune proprietario del Forno e dell’area di 1635 mq. Appare inutile ricordare al sindaco tecnico Di Pangrazio che, seppur la struttura avesse presentato problemi igienico-sanitario, o di pericolo, quest’ultima da provare secondo norme chiare, non avrebbe potuto comunque provvedere ad un immediato abbattimento se non attraverso propedeutici atti che, auspichiamo, possa fornire e rendere pubblici al più presto come l’atto formale di acquisizione. Nell’auspicare che tutto invece sia stato fatto nei dovuti moti attendiamo fiduciosi che il sindaco mostri alla cittadinanza l’atto formale di acquisizione di quei beni”, conclude Verrecchia.