San Benedetto. Grande commozione ai funerali del piccolo Nello, il bambino di 10 anni morto in un incidente avvenuto sulla Marruviana sabato sera, mentre viaggiava in auto col padre Giuseppe. Ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio terreno c’erano i compagni di scuola, quelli del Rugby Avezzano, gli amici della scuola calcio in divisa. Hanno accolto l’arrivo del feretro con due lunghe colonne di fiori e palloncini bianchi sistemati sul sagrato. La folla non è stata contenuta dalla chiesa e molti hanno seguito la funzione religiosa dal sagrato. Parole di conforto sono arrivate anche dal parroco, don Francesco Iulianella, che ha espresso la vicinanza del vescovo dei Marsi Pietro Santoro, ma che ha lanciato anche un monito per la società. “Come non interrogarci davanti a questo corpicino?”, si è chiesto il sacerdote, “cosa stiamo facendo noi della nostra vita dopo questo evento e cosa ci direbbe Nello se fosse ancora qui?”. l’appello è alle nuove generazioni, genitori di domani, ma anche agli adulti di oggi: “negano spazio vitale ai bambini”, ha affermato don Francesco, “perché si è voluto attaccare la tradizione culturale e morale di ognuno e dal “vietato vietare” si è passati all'”ognuno pensa per sé” e sono saltate in aria le forme di vita, la paternità e la maternità, il valore del matrimonio e della famiglia. Siamo in emergenza educativa”, ha aggiunto, “e il primo passo è quello di acquisire questa consapevolezza. Noi adulti”, ha concluso, “dobbiamo tornare a dare testimonianza di una vita dura ma bella, faticosa ma colma di opportunità, di un futuro possibile che possa illuminare il cammino presente, di una speranza che possa guidare in questa società: tutto ciò ritornando a interessarci dei ragazzi, compito degli adulti, delle istituzioni, in famiglia, a scuola e nella società. Questo è l’insegnamento che ci regala Nello. Ora lui”, ha aggiunto il religioso, “si trova amorevolmente nelle mani del padre, un posto preparato dal suo amore per ognuno di noi. Quando il Signore chiama qualcuno di noi vuole che non ci scoraggiamo, che non crediamo che abbia ritirato il suo amore per noi. Ciò non toglie il dolore per la scomparsa di questo angioletto innocente, ma ci da il coraggio di credere e di andare avanti”.