Tagliacozzo. Dopo le prime serate all’interno del chiostro di San Francesco, il parco della rimembranza apre finalmente le porte al Festival Internazionale di Mezz’estate. In una goliardica e scenografica serata, continuano i “ciak” stile “Grande Bellezza”: sul palco, Mauro Coruzzi, in arte Platinette, protagonista dello spettacolo insieme a Grazia Di Michele. Soddisfatti i volti dell’amministrazione, in particolare dell’assessore alla cultura, Chiara Nanni, che ha voluto una nuova location per la manifestazione con la direzione artistica di Jacopo Sipari.
È proprio la cantautrice a dare “il La” all’evento con una serie di canzoni dedicate al tema dell’identità, con una particolare attenzione sulla figura della donna. Un brano in particolare con la compagnia di un bel volto giovanile, Vanessa, cattura l’attenzione del pubblico. La giovane appare sul palco mascherata sotto un velo e una volta tolto inizia a deliziare il pubblico con la sua voce. Nel contesto, la Di Michele ha voluto denunciare le numerose e particolari condizioni delle donne talebane, “costrette a vivere sotto un determinato regime religioso che le discrimina”. Condizioni molto pesanti, specie se viste con occhio occidentale. Un occhio che però, sarebbe bene ricordare, non dovrebbe mai sentirsi “Onnipotente di giudizio”, specie in campi di libertà.
Poi sale sul palco Platinette ed è subito cabaret e musica. L’artista ormai un animale da palcoscenico in attività dal 1979, scherza sulla sua identità, il suo personaggio, le sue scelte sessuali e sul suo fisico. Diretta, sincera, goliardica. Intona subito grandi classici cantati insieme alla Di Michele, con Parole, parole, parole di Mina e poi ancora una versione rivisitata di Destra Sinistra di Giorgio Gaber. Sul palco anche il sindaco Vincenzo Giovagnorio e il direttore Jacopo Sipari, “vittime cabarettiste” dello spettacolo di Platinette.
A fine serata, abbiamo fermato l’artista per qualche domanda.
A caldo, un giudizio sulla sua esperienza qui a Tagliacozzo. Mi piace l’idea di sfidare le convenzioni, in questo caso arrivare in una piccola realtà di provincia come la città di Tagliacozzo, dove uno può pensare che esista una morale un po’ diversa, rispetto alle metropoli cui sono abituato. Appena arrivato, un gruppetto di ragazzotti mi ha schernito con parole volgari, alle quali ovviamente ho risposto a tono. E ovviamente ho avuto prova l’ennesima volta che una frase non particolarmente felice può creare molto imbarazzo in qualcuno, io invece rispondo a tono. A me piace scoprire l’Italia attraverso la Provincia.
Dal 1979 ad oggi, i cambiamenti sono stati innumerevoli in tutti i campi, specie nel mondo dello spettacolo. E sicuramente è cambiato anche il mondo dei gay in Italia. Di certo non si può dire che sono un tabù, anzi. La morale è un po’ diversa e c’è una forma di accettazione più allargata apparentemente, però io dopo vent’anni ininterrotti di televisione e di stampa popolare non riesco a fare il passo successivo di una conduzione singola, perché ancora quelli come me fanno un po’ paura. Non ci si fida totalmente.
Un giudizio sulle Unioni Civili? Non ho particolari interessi per le unioni civili. Ora c’è la legge in Italia, si osservi quella.
E sulle adozioni dei figli dalle coppie gay? Ho molta stima a chi si rende disponibile per gli affidi, ma l’affido è temporaneo, il figlio non è una proprietà e può essere tolto. Quando Tiziano Ferro o Elton John dichiarano di volere uno o due figli, penso che se lo possono permettere da persone benestanti, ma se veramente volessero prendersi cura dei bambini, prendessero esempio da star come Madonna, o Angelina Jolie che hanno in affido moltissimi bambini, avendo la possibilità di mantenerli.
Lei ha iniziato la sua carriera come giornalista. Come vede il futuro dell’informazione? Oggi, è importante che l’informazione sia molto veloce, ma si è persa molto l’importanza dell’approfondimento, perfino le fake news sono più importanti della verità e questo per me è terribile. Io voglio l’approfondimento. @RaffaeleCastiglioneMorelli