Avezzano. Durante il lockdown fu fermato dalla polizia e spiegò che doveva raggiungere il medico. Ma il medico nominato non lo conosceva e così era stato denunciato per falso in atto pubblico. Alla fine però è stato assolto dal giudice Paolo Lepidi, perchè il fatto non sussiste.
Sull’autocertificazione che durante la prima fase dell’emergenza coronavirus era necessaria per spostarsi, il 30enne di origine romena aveva scritto di doversi recare dal medico. Quando però gli agenti della polizia lo hanno fermato non solo hanno voluto vedere l’autocertificazione ma hanno anche contattato il medico di Aielli dove il ragazzo aveva dichiarato di doversi recare. Dal momento che quest’ultimo non conosceva il paziente, per il 30enne è scattata la denuncia per falso in atto pubblico.
Gli avvocati Luca e Pasquale Motta, alla luce di due sentenze una del tribunale di Milano e una di Reggio Emilia, sono riusciti a dimostrare davanti al giudice che il loro assistito non aveva commesso il reato di falso dato che non esiste un obbligo giuridico per il cittadino sottoposto a controllo di dire la verità sui fatti oggetto dell’autocertificazione.
Per questo il 30enne è stato assolto dal tribunale di Avezzano perchè il fatto non sussiste.