Avezzano. Sono state chiuse le indagini nei confronti di medici e personale infermieristico dei reparti finiti ieri nel mirino dei carabinieri. Sono accusati di detenzione per la somministrazione di farmaci scaduti.
L’inchiesta della Procura di Avezzano, coordinata dal Procuratore Maurizio Maria Cerrato, aveva portato nel 2015 a due blitz dei militari del Nucleo antisofisticazione di Pescara che avevano ispezionato dapprima solo tre reparti del nosocomio marsicano e in seguito, a distanza di pochi giorni, avevano effettuato un’ispezione completa dell’ospedale.
Gli indagati per i quali si sono chiuse le indagini sono tra dirigenti medici e infermieri G.D.B. 68 anni F.F. (58), R.D.G. (65), F.D.B. (63), P.D.G. (57), A.G.B. (65), G.D. (54), M.L.T., (61), V.P. (67), L.B. (66), E.C. (64), C.M. (63), A.B. (53), C.P. (68), G.R. (64), G.G. (53), D.D.B., (66), alcuni dei quali oggi in pensione difesi dagli avvocati Antonio Milo, Antonio Di Mizio, Sandro Ciaccia e Gianfranco Restaino.
Un primo controllo era scattato il 12 giugno e aveva portato alla individuazione, in tre reparti del nosocomio, di una settantina di farmaci scaduti. Poi il 23 giugno un secondo blitz: tre squadre del Nas avevano effettato una seconda ispezione, approfondita in tutto l’ospedale, così come disposto dal Procuratore della Repubblica.
Erano emerse irregolarità per quanto riguarda la presenza di medicinali scaduti – pare una settantina di scatole in tutto – che sarebbero stati rinvenuti nonostante l’allarme scattato precedentemente nello stesso ospedale.
Nel corso del secondo controllo le confezioni di farmaci su cui si era concentrata l’attenzione dei Nas erano state scovate in sette reparti per un totale di circa 120 scatole scadute e pare che fossero già pronte per la somministrazione, sui carrelli, nonostante la scadenza indicata sulle scatole stesse, in alcuni casi il termine ultimo per l’utilizzo sarebbe stato superato due anni.