Avezzano. Lorenzo De Cesare, ex assessore al bilancio e per un periodo alla guida del Consorzio acquedottistico marsicano, interviene sul rinvio a giudizio del Cda del Cam per falso in bilancio. “Apprendo dalla stampa del rinvio a giudizio del CDA guidato da Gianfranco Tedeschi e del Collegio Sindacale del CAM con l’accusa che il bilancio per l’anno 2009 sarebbe falso”, ha commentato De Cesare, che per un breve periodo fu Presidente del CAM. Succeduto a Tedeschi rimase in carica per circa sei mesi e fu revocato in una seduta infuocata del Consiglio di Gestione presieduto dal sindaco di Capistrello Lusi, “certo per me non è una novità. O meglio, non è una novità che nel bilancio del CAM sono stati iscritti crediti ormai prescritti per oltre cinque milioni di euro o che ci fossero metodi quantomeno discutibili nell’eseguire pagamenti. Ad esempio alcuni fornitori venivano pagati con moltissimo ritardo ed altri con solerzia. Come non è una novità l’enorme indebitamento della società. Ora, prosegue De Cesare, con ciò non voglio affermare che il bilancio del CAM sia falso, ma di sicuro la sua gestione ha avuto un periodo oscuro. Allora ci sono alcune domande da porsi. Come mai solo la Giunta Floris approvò la delibera di denunzia al Tribunale per gravi irregolarità nella gestione della partecipata CAM Spa? E, ricordando che solo per un mero problema di notifiche il Tribunale non ha dato luogo alle richieste del Comune di Avezzano, come mai l’amministrazione Di Pangrazio si è guardata bene dal procedere in tal senso? Come mai l’amministrazione Di Pangrazio, solerte nel costituirsi parte civile per il Contratto di Quartiere per verificare giustamente se siano stati lesi gli interessi del Comune, nel caso CAM non si è ancora costituita? Forse che in questo secondo caso non importa verificare come si sia potuto arrivare ad accumulare circa 60 milioni di euro di debiti? Ed ancora, come mai quando il nuovo Presidente del CAM Lorenzo De Cesare riunì il nuovo consiglio di gestione della società per analizzare la documentazione e valutare le operazioni opportune da porre in essere nell’interesse della società in merito alle ipotesi di reato contestate al vecchio consiglio di amministrazione, la seduta non ebbe luogo per mancanza degli altri membri componenti il consiglio? Insomma è così sconveniente far luce sull’amministrazione della società CAM e su come si siano potuti accumulare tanti debiti pur in assenza di consistenti investimenti per rinnovare, costruire o adeguare gli impianti? Ebbene forse si perché poi l’amministrazione Di Pangrazio dovrebbe spiegare come mai ha votato favorevolmente la nomina di un Amministratore Delegato con l’attribuzione di un compenso di oltre 100.000 Euro annui e la messa a disposizione della macchina aziendale, nomina che non ha prodotto alcuna utilità per la società. Si farebbero venire alla luce rimborsi spese chilometriche di importi ingenti, metodi di pagamenti quantomeno discutibili e una gestione, che al di là di possibili aspetti penali da accertare eventualmente nelle opportune sedi, appare poco trasparente, e di sicuro poco efficiente ed oculata e quindi l’amministrazione Di Pangrazio dovrebbe spiegare come mai non ha cercato di fare chiarezza su tutte queste vicende”.