Avezzano. Squadre di protezione civile di Avezzano ma anche di Tagliacozzo, Magliano, Celano, Gioia, Civitella Roveto e Croce Rossa. Si è tenuta in Comune una riunione operativa dove sono stati definiti tutti i dettagli sull’accoglienza dei cittadini nelle trenta aree di attesa.
Dopo un nuovo incontro con le associazioni locali che si terrà tra poco, tutte le aree saranno assegnate a dei volontari che quando arriveranno i cittadini, sapranno accoglierli. Scopo dell’esercitazione è quello di sensibilizzare quanto più possibile la popolazione alla conoscenza di quali siano in città le aree da raggiungere in caso di un’emergenza.
Le aree sono trenta, sono state individuate già da anni, all’interno del piano di emergenza comunale. È sul piano comunale che l’amministrazione ha scelto di lavorare, per renderlo quanto più funzionale per i cittadini. C’è ancora molto da fare. Insieme ai 22 discenti del Master di II livello che in questi mesi si sono impegnati per individuare le mancanze, gli aggiustamenti, tutto quanto si possa fare per avere un piano migliore e più aggiornato, si sono messi a lavoro anche alcuni professionisti che fanno parte di una società collegata all’Università degli Studi D’Annunzio che stanno raccogliendo dati. Sul dissesto idrogeologico, sull’assetto urbanistico e su altro ancora.
Solo quando il Comune avrà la possibilità di avere tutti i dati che caratterizzano l’intera popolazione, sarà in grado di individuare, in un vero stato di emergenza, dove si trovano le persone fragili e quante sono.
Come confermato ieri dal dirigente della sala operativa regionale, anche la Regione è a lavoro sulla raccolta di questi dati, area per area. Si tratta di un lavoro che necessita di tempo ma che una volta fatto, sarà uno strumento utile che traccerà tutte le reali esigenze di una popolazione in stato di emergenza.
Il Comune di Avezzano ha scelto di incamminarsi in un percorso virtuoso in tema di protezione civile. Ma l’esercitazione del 13 gennaio è solo un “piccolo” passo verso un obiettivo preciso: quello di creare una cultura di protezione civile, che metta in condizione i cittadini di sapere cosa fare, di essere in grado di individuare il modo e il percorso che li guidi in un punto dove arriverà qualcuno ad aiutarli nel caso ci fosse davvero una calamità naturale.
Per questa prima prova esercitativa, l’amministrazione comunale, con la collaborazione di EDiMaS Emergency and Disaster Management Studies e dei suoi studenti, ha scelto di far passare la comunicazione più capillare nelle scuole, primarie e medie. Perché sono proprio quei piccoli alunni che un giorno saranno il futuro della città.
“Grazie alla collaborazione dei docenti che già da giorni ormai elaborano con i propri studenti attività formative sui temi legati alla sicurezza”, precisa la segreteria di coordinamento, “alla protezione civile, all’emergenza in caso di terremoto, dei dirigenti scolastici, che hanno da subito dimostrato interesse e partecipazione per un progetto che è solo un completamento di quanto fanno già autonomamente negli istituti (si pensi alle continue prove di evacuazione che i bambini fanno periodicamente nelle classi e nelle scuole), ci aspettiamo che la mattina del 13 gennaio, al segnale della sirena comunale, delle sirene della polizia locale e della campane, lì dove i sacerdoti lo scelgano, siano proprio i bambini che dicano in famiglia: oggi voglio partecipare all’esercitazione”.
Per raggiungere quanti più cittadini possibili con la comunicazione dell’evento domani, alle 12.30, sarà trasmessa in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Avezzano la conferenza stampa in cui il sindaco Gabriele De Angelis illustrerà tutti i dettagli di Exercise Avezzano 2019.
Tutta l’attività di domenica mattina è stata resa nota alla prefettura dell’Aquila. Nel tavolo tecnico di ieri mattina sono stati presenti anche gli ufficiali dirigenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza, che hanno già dato la disponibilità, tramite i comandi provinciali, a garantire la sicurezza e il controllo dinamico della città, con l’impiego di un numero maggiore di uomini in servizio.
“Per la comunicazione e la divulgazione del progetto”, si legge in una nota, “contiamo nell’aiuto e nella collaborazione di tutti. Intanto ringraziamo chi, senza sosta, in questi giorni, non ha fatto mancare il proprio supporto all’iniziativa. Le associazioni, i volontari che si occupano di protezione civile, i commercianti, l’imam, il padre romeno, i rappresentanti degli amministratori di condominio, l’ordine degli avvocati, dei commercialisti, i farmacist, l’urban center, la Asl e la Clinica Di Lorenzo. Sarebbe davvero difficile riuscire a citarli tutti ma vi assicuriamo che sono davvero tanti”.