MarsicaLive
  • ABRUZZO
  • PESCARA
  • NECROLOGIE
No Result
View All Result
Seguici
MarsicaLive
  • ABRUZZO
  • PESCARA
  • NECROLOGIE
No Result
View All Result
MarsicaLive
No Result
View All Result

Emergenza cinghiali, Wwf: problema creato dal mondo venatorio. Paghino gli Atc

Redazione Attualità di Redazione Attualità
14 Luglio 2018
A A
47
Condivisioni
935
Visite
FacebookWhatsapp

Avezzano. “La recente proposta avanzata dalla Regione Abruzzo per attuare una filiera delle carni da cinghiale, attraverso l’utilizzo di gabbie di cattura e chiusini anche all’interno delle Aree Protette Regionali e Nazionali con l’obiettivo di prevenire e risolvere i problemi di danneggiamento causati alle coltivazioni agricole e alle attività antropiche sensibili ci obbliga a intervenire sull’argomento nel tentativo di fare un po’ di chiarezza su un argomento certamente complesso ma del quale si continua a parlare con una preoccupante approssimazione”. Questa la posizione del Wwf Abruzzo sull’emergenza cinghiali.

“Due sono i punti fermi da tenere in debito conto: il primo riguarda le responsabilità della attuale situazione e i relativi conti da pagare. Il problema cinghiali esiste perché, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso e sino a pochi anni fa (vedi allegato 1 in calce al presente comunicato) ci sono state immissioni a scopo venatorio. I cinghiali si sono moltiplicati in Italia col solo scopo di consentire a una minoranza di cacciatori di divertirsi sparando e uccidendo”, hanno continuato, “ciò premesso appare evidente che chi ha creato il danno deve pagarne le conseguenze, anche in termini economici. Il risarcimento dei danni da cinghiale va di conseguenza attribuito interamente agli ATC, gli Ambiti Territoriali di Caccia. In questo modo sarebbe chi trae vantaggio dalla presenza di quella che agli occhi dei cacciatori è solo selvaggina a sopportare gli effetti collaterali negativi di immissioni praticate per decenni. In caso contrario, come avviene oggi, sarebbero gli stessi danneggiati a ripagare i propri danni attraverso le tasse, dirette e indirette, che gravano su tutti i cittadini onesti.

Un bottino di medaglie per le “farfalline” della Asd Nicla alla gara “Libertas”

Un bottino di medaglie per le “farfalline” della Asd Nicla alla gara “Libertas”

29 Marzo 2023
Non riesce a schivare un cane, 18enne in ospedale ferito gravemente

Bambina precipitata dal balcone, la mamma ascoltata per diverse ore dai carabinieri

29 Marzo 2023

Il secondo punto da tenere ben fermo riguarda una constatazione sotto gli occhi di tutti: l’attuale sistema di controllo della popolazione dei cinghiali è risultato del tutto fallimentare visto che i danni non sono affatto diminuiti. Chi mai del resto affiderebbe la riparazione di un danno proprio a chi questo danno lo ha creato, come fa la Regione Abruzzo con i cacciatori?

È ora di cambiare radicalmente strategia, ma questo sarà possibile soltanto ragionando con criteri scientifici e non sulla spinta delle emozioni. La stessa proposta di filiera delle carni della Regione, avanzata senza un vero e proprio documento tecnico di indirizzo, rischia di diventare l’ennesimo elemento di perturbazione della popolazione del cinghiale allontanandoci dalla strada che si dovrebbe percorrere. È palese che a oggi la gestione faunistica della Regione Abruzzo presenta gravi criticità, a partire dai Piani redatti, da cui si evince chiaramente la mancanza di una solida strategia di intervento e la assoluta carenza di informazioni chiare e inserite in una banca dati unica sui capi abbattuti che potrebbe aiutare a verificare ed eventualmente correggere le azioni poco efficaci.

Tanti sono inoltre gli elementi di incertezza in merito all’effettiva assenza di nuove introduzioni e ai dati delle attività degli ATC in relazione alla caccia di selezione. Sarebbe, in particolare, di fondamentale importanza conoscere l’incidenza degli abbattimenti, ad esempio, sulla dieta del lupo, ma anche sugli habitat di interesse conservazionistico (Siti di Interesse Comunitario e Aree Protette).

Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, si continua a presentare l’attività di controllo numerico del cinghiale come necessaria a rispondere all’impatto della specie sulle coltivazioni agricole, tuttavia risulta completamente assente il coinvolgimento delle categorie professionali agricole: la questione cinghiale non potrà mai essere risolta da un’azione isolata del mondo venatorio, ma piuttosto deve prevedere il coinvolgimento di coloro che maggiormente subiscono i danni della convivenza con questa specie, ovvero gli agricoltori. È dimostrato largamente che il solo prelievo venatorio è assolutamente insufficiente a tenere sotto controllo il cinghiale, per cui deve essere favorito il coinvolgimento degli agricoltori nell’ambito della multifunzionalità dell’impresa agricola attraverso interventi di prevenzione e riduzione dei danni e contenimento delle popolazioni attraverso la pratica delle catture, affidando loro direttamente le gabbie o chiusini di cattura e rifinanziando il bando PSR per le recinzioni elettrificate poiché sono state presentate domande per circa 4,5 M€ a fronte di una dotazione di soli 1,5 M€.

In questo contesto non bisogna mai dimenticare che le Aree Protette (AAPP) non sono una “controparte”, come erroneamente vengono spesso pensate, anche dalla Regione, ma bensì sono “parte” del sistema regionale che dovrebbe concorrere alla gestione del cinghiale nel rispetto dei ruoli e delle competenze che la legge attribuisce ai vari soggetti pubblici e privati.

La gestione del cinghiale è una sfida che si può vincere. C’è necessità però di cambiare approccio e di fare “gioco di squadra” tra i vari soggetti, che a diverso titolo hanno un ruolo attivo. Ognuno con le proprie competenze e responsabilità deve concorrere, nel rispetto della normativa e del lavoro di tutti, ponendo in essere azioni convergenti verso gli stessi obiettivi. Azioni che devono essere identificate e definite secondo una metodologia e con dati che permettano di verificare efficacia ed efficienza della programmazione e nel caso di scostamenti dagli obiettivi prefissati permettere di correggere il tiro senza sprecare risorse economiche o danneggiare la biodiversità”.

Share19Send
Next Post
Disinfestazione durante la prima notte della festa di Ascanio, è polemica

Disinfestazione durante la prima notte della festa di Ascanio, è polemica

Notizie più lette

  • Non riesce a schivare un cane, 18enne in ospedale ferito gravemente

    Vola dal balcone di casa, bambina di 11 anni in prognosi riservata

    972 shares
    Share 389 Tweet 243
  • Celano dice addio a Simplicio D’Andrea, morto a soli 55 anni

    291 shares
    Share 116 Tweet 73
  • Lutto a Canistro per la scomparsa di Maurizio Piotti, insegnante dedito e appassionato

    284 shares
    Share 114 Tweet 71
  • Bambina precipitata dal balcone, la mamma ascoltata per diverse ore dai carabinieri

    171 shares
    Share 68 Tweet 43
  • Forte scossa sismica di mg. 4.8 (provv.) nel Molise avvertita nel centro Italia

    222 shares
    Share 89 Tweet 56

Guide & Recensioni

Ancora fino a mezzanotte per approfittare delle Offerte di Primavera di Amazon
Guide & Recensioni

Ancora fino a mezzanotte per approfittare delle Offerte di Primavera di Amazon

di Alessia Guerra
29 Marzo 2023
5 Migliori Prodotti per un Prato Perfetto
Guide & Recensioni

5 Migliori Prodotti per un Prato Perfetto

di Alessia Guerra
29 Marzo 2023
MarsicaLive

MARSICALIVE è una testata di LiveCommunication

Registrato alla sezione stampa del tribunale di Avezzano con numero 7/2010

Tel. +39.392.1029.891
Whatsapp +39.392.1029.891

  • CREDITS
  • TERRITORIO
  • CONTATTI
  • PUBBLICITÀ
  • NECROLOGI
  • PRIVACY POLICY

© 2022 Live Communication

No Result
View All Result
  • ABRUZZO
  • PESCARA
  • NECROLOGIE

© 2022 Live Communication