Avezzano. Una lectio magistralis sulla vita e l’arte di Caravaggio.
Un vero e proprio viaggio alla riscoperta di Caravaggio nei giardini dell’ex Arssa: protagonista è mattatore della serata all’insegna di arte e cultura nel cortile nobile di palazzo Torlonia Vittorio Sgarbi.
Due ore di lezione su un artista apprezzato in tutto il mondo spiegato dal critico d’arte in chiave moderna e contemporanea, dal parallelismo delle opere di Pasolini raffigurati nei volti dipinti del Caravaggio,
Il professore è salito in cattedra con il suo nuovo libro “Ecce Caravaggio” per far vivere al pubblico un viaggio avventuroso ed entusiasmante nei labirinti, rivalità, furbizie che hanno accompagnato la riscoperta di Michelangelo Merisi.
Prima della lectio magistralis Sgarbi ha visitato il Comune di Avezzano e ha fatto tappa in città passando per l’Aia dei Musei dove è stata allestita la mostra “Craking Art”.
L’evento è stato moderato e introdotto dal giornalista Raffaele Castiglione Morelli.
“Avezzano estate 2021 è musica, spettacolo, arte e cultura. L’evento con Sgarbi è una chicca del cartellone”, ha sottolineato l’assessore alla cultura, Pierluigi Di Stefano, “poiché è riuscito nel tempo ad avvicinare il grande pubblico all’arte, con la sua capacità di narrare, spiegare e far amare le grandi opere. È un onore averlo ad Avezzano per poter vivere la cultura in presa diretta”.
“Si tratta dell’evento più importante del cartellone estivo”, ha affermato l’assessore, “ posso affermare davanti a tutti che Sgarbi è il più grande critico d’arte vivente ed è un onore averlo ospitato in un luogo importante per Avezzano, come questo palazzo. Tra poco infatti partiranno le pratiche per riqualificare questo palazzo grazie ai fondi del Masterplan. Il nostro territorio gode di una
cultura millenaria che dobbiamo riscoprire dalle macerie del terremoto.Sgarbi ha apprezzato la città e l’aia dei Musei”, ha concluso, “l’invito che faccio alla cittadinanza è di amare la nostra città con l’augurio che possa inserirsi nei circuiti turistici che contano”.
Con questo libro Sgarbi non solo dà conto in modo molto sistematico e documentato dell’ultimo straordinario ritrovamento caravaggesco, l’Ecce Homo, ma riaccende il dibattito sul grande artista, a partire dalla mostra curata da Roberto Longhi a Palazzo Reale di Milano nel 1951, vero atto di rinascita di Caravaggio dopo una damnatio memoriae durata circa tre secoli. Ogni stagione ha il suo Caravaggio e questa sembra la più propizia dopo l’apparizione dell’Ecce Homo a Madrid. L’8 aprile, infatti, avrebbe dovuto essere battuto all’asta, nella casa Ansorena, un dipinto che figurava nel catalogo con il titolo La Coronacìon de espinas, attribuito ad artisti minori della cerchia di José de Ribera. Secondo alcuni critici, tra cui Maria Cristina Terzaghi, tra i massimi esperti del Merisi e docente all’Università Roma Tre, l’opera sarebbe in realtà un Ecce Homo di Caravaggio.