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Domenica al teatro Talia si parla di don Gaetano Tantalo e gli ebrei a Tagliacozzo

Redazione Attualità di Redazione Attualità
19 Ottobre 2017
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Tagliacozzo. In occasione del 70esimo anniversario dalla morte del Venerabile don Gaetano Tantalo (1905-1947), la diocesi dei Marsi vuole ricordare questo nostro sacerdote, uomo di profonda fede e grande carità. Tra gli eventi in  calendario il convegno “Piccola storia di un giusto tra le nazioni. Don Gaetano Tantalo e gli ebrei a Tagliacozzo”, presso il Teatro Talia di Tagliacozzo, domenica alle 16. Il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, presiederà il convegno e interverranno: il professore Matteo Luigi Napolitano, dell’Università degli Studi del Molise; padre Giovanni Grosso, dell’Ordine dei Carmelitani, postulatore della Causa di beatificazione del Venerabile don Gaetano; il professore Amedeo Osti Guerrazzi, della Fondazione Museo della Shoah di Roma. Sarà presente il vice postulatore, don Ennio Grossi, che guiderà gli appuntamenti dei prossimi mesi. Dal titolo del convegno uno spaccato della vita di don Gaetano che ebbe con gli ebrei un rapporto speciale, anche a causa delle circostanze particolari dovute all’applicazione in Italia delle leggi razziali e poi all’occupazione nazista nell’ultimo periodo della Seconda Guerra Mondiale. Dal settembre del 1943, per i nove mesi a seguire, nascose nella sua casa parrocchiale di San Pietro in Tagliacozzo, la famiglia ebrea Orvieto-Pacifici, che aveva conosciuto a Magliano tre anni prima. Quando, infatti, iniziò la repressione nazista e fu emesso un mandato di cattura per Enrico Orvieto, la famiglia fu costretta a fuggire da Magliano attraverso la montagna di Poggio Filippo. Arrivata nei pressi di Tagliacozzo, non sapendo dove nascondersi e a chi chiedere aiuto, la famiglia si ricordò di aver conosciuto in passato don Gaetano. Lo cercarono, ma trovarono sua sorella perché lui era fuori paese. La sorella li fece entrare in casa e al suo ritorno, don Gaetano, come un segno del Cielo, li accolse in canonica, lasciando loro il suo alloggio. Un atto enorme di coraggio e di amore il suo, che venne sostenuto dalla sua famiglia e dall’intera comunità Tagliacozzana che custodì il segreto, proteggendo e confortando, anche materialmente, la famiglia Orvieto-Pacifici. Profondamente rispettoso della loro fede, don Tantalo ne favorì la pratica, per esempio aiutandoli nella celebrazione della festa degli Azzimi, procurando il necessario e assistendo in preghiera alla celebrazione. Avrebbe partecipato alla cena pasquale anche in seguito, terminata la guerra, nella casa romana degli Orvieto. La profonda conoscenza della Scrittura gli consentì di discutere con loro e, una volta, anche con il Rabbino di Roma alcuni testi, meravigliando tutti per la competenza e la vicinanza nelle interpretazioni. Sarà presente al convegno insieme a sua moglie, Nathan Orvieto, l’ultimo vivente della famiglia ebrea che conobbe il Venerabile. Per questo, la diocesi marsicana intende promuovere, soprattutto fra le nuove generazioni, la storia e le vicende della vita di don Tantalo, annoverato “Giusto tra le nazioni”. Proprio nel 1953 il Parlamento israeliano, adottò una legge concernente la memoria dei Martiri e degli Eroi e decise di fondare un’istituzione ebraica universale sul Monte della Rimembranza (Har HaZikaron) a Gerusalemme, il Memoriale di Yad Vashem. Uno dei compiti assegnati a Yad Vashem è quello di rendere omaggio e commemorare i «Giusti tra le Nazioni, che rischiarono la vita per salvare degli ebrei». Yad Vashem conferisce il titolo di «Giusto tra le Nazioni» ai non ebrei che durante la Shoah, disinteressatamente e a loro rischio e pericolo, salvarono la vita agli ebrei. Il nome di don Gaetano è posto ai piedi di un albero piantato il 7 marzo 1982 nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.

Lo scorso 3 ottobre, a Villavallelonga, si è tenuta la giornata sacerdotale dei presbiteri marsicani, nella parrocchia dei Santi Leucio e Nicola, dove è custodito il corpo del Venerabile don Gaetano Tantalo e altri saranno gli appuntamenti che ruotano intorno a questo 70esimo anniversario dalla morte, il prossimo 13 novembre. Il 28 ottobre nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso di Tagliacozzo, il complesso Bandistico “Città di Tagliacozzo” terrà un concerto durante il quale si leggeranno diversi brani tratti dalle lettere di don Gaetano. Il 5 novembre alle 15.30, a Villavallelonga, luogo natìo di don Gaetano, una prima grande commemorazione, che vedrà la presenza del vescovo Santoro e dei fedeli  di Tagliacozzo, che arriveranno in pellegrinaggio al paese. Il 12 novembre alle 21, nella piccola Chiesa di San Pietro in Tagliacozzo, la celebrazione del Transito di don Gaetano e nel pomeriggio del giorno successivo, anniversario della morte, la celebrazione solenne presieduta dal vescovo Santoro.

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Il 6 aprile del 1995, don Gaetano Tantalo è stato proclamato Venerabile: con un Decreto, sono state riconosciute e dichiarate a don Gaetano la vita santa e l’eroicità delle virtù. Chiunque avesse notizia di fatti ritenuti eccezionali e senza spiegazione scientifica, ne invii immediatamente relazione scritta e documentata al vice postulatore, il cancelliere diocesano, don Ennio Grossi (presso la Curia di Avezzano).  Si possono ricevere informazioni, libri e biografie di don Gaetano Tantalo direttamente presso gli uffici della Curia di Avezzano (Corso della Libertà 54, 0863.413827).

 

Gaetano Tantalo nacque a Villavallelonga il 13 febbraio 1905. A cinque o sei anni, mentre giocava cadde in una fossa di calce viva, dalla quale fu estratto miracolosamente illeso: la grazia fu attribuita dai parenti e da lui stesso all’intercessione di Maria. Nel 1915 restò anch’egli tra le vittime del terribile terremoto che colpì Avezzano e la Marsica. Era a scuola quando la scossa fece crollare l’edificio; colpito alla testa e gravemente ferito, fu portato a Roma, dove venne curato e riuscì a salvarsi. Nel 1918, Gaetano entrò nel seminario di Tagliacozzo per frequentare il ginnasio. L’anno seguente si trasferì ad Avezzano e, nel 1923, a Chieti, dove proseguì gli studi di filosofia e teologia. Il 4 luglio 1927 ricevette la tonsura e il 2 settembre 1928 gli ordini minori dell’Ostiariato e del Lettorato. L’11 giugno 1930 faceva domanda di ammissione agli ordini minori e monsignor Bagnoli gli conferì a luglio l’Esorcistato, l’Accolitato e il Suddiaconato. Il 3 agosto, fu ordinato diacono e il 10 agosto 1930, presbitero. I primi incarichi furono l’insegnamento in seminario e il ruolo di vicerettore.  Svolse il suo servizio pastorale in diverse parrocchie, poi nel 1936 venne nominato parroco di San Pietro in Tagliacozzo, dove avrebbe trascorso l’ultima parte della sua vita. Sempre assidua e tenera l’attenzione verso il prossimo. Uomo schivo, riservato aveva però un atteggiamento disponibile verso tutti, gli ultimi e i bisognosi, sia materialmente che nello spirito. Membro del terz’ordine francescano, condusse una vita semplicissima e povera. Stavano per venire i mesi bui e difficili dell’occupazione nazista. In due occasioni don Gaetano si offrì in sostituzione di persone condannate a morte. A Villavallelonga nell’ottobre del 1943 riuscì ad evitare la distruzione del paese e l’uccisione dei suoi concittadini., fuggiti all’arrivo dei tedeschi e sospettati di essere partigiani. Alcuni mesi più tardi, a Tagliacozzo, riuscì a fermare l’esecuzione di dodici giovani arrestati prima che potessero sabotare una cabina elettrica e perciò condannati alla fucilazione. In quegli stessi mesi riuscì a nascondere e a salvare la famiglia Orvieto, di religione ebraica, che aveva conosciuto in precedenza a Magliano alcuni anni prima e con i quali aveva stretto un legame di fraterna amicizia. La scarsa salute, le ripetute penitenze, l’impegno indefesso nel visitare gli ammalati incurante del tempo e della fatica ne minarono il fisico e alla fine i bronchi, da sempre deboli, si infiammarono al punto di portarlo alla morte, il 13 novembre 1947.

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