Avezzano. Qualcuno pensava si trattasse di un corto circuito, altri già maliziavano che l’illuminazione del campanile della cattedrale fosse una cosa a tempo e già finita. In realtà alla base di tutto c’è una disputa alla don Camillo e Peppone tra il vice parroco della cattedrale, don Giovanni Venti, e l’amministrazione comunale. Quando infatti la Pro Loco ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a realizzare l’illuminazione del campanile il sacerdote chiese di creare un’accensione a parte con un contatore a carico del Comune. In cambio lui avrebbe concesso la luce gratis per un mese, ma dal primo ottobre doveva pensarci il Comune. “Quando mi hanno chiesto di poter realizzare l’illuminazione del campanile ho subito accettato”, ha raccontato don Giovanni che si occupa della parrocchia insieme a don Claide Berardi, “ho messo però immediatamente in chiaro che l’impianto fosse collegato alla rete del Comune e ho voluto che fosse anche messo per scritto sull’accordo siglato. Hanno accettato le mie condizioni e allora ho deciso di attaccare le luci del campanile per tutto il mese di settembre al contatore della cattedrale per permettere intanto al Comune di preparare le carte”. Il primo ottobre, non avendo visto nessun lavoro in corso per l’istallazione del contatore , don Giovanni non c’ha pensato su due volte, ha staccato l’illuminazione e al crepuscolo il campanile è rimasto spento. In molti si sono chiesti nei giorni scorsi come mai le luci non funzionassero più. Alcuni già avevano pensato che l’accensione fosse a tempo e non si sarebbe più riaccesa. Invece alla base di tutto c’era un accordo che per il momento sembra non essere stato rispettato. “Ho deciso di spegnere proprio in base agli impegni precedentemente presi e per dare un segnale alle istituzioni”, ha continuato don Giovanni, “vedendo il campanile spento gli amministratori comunali sono certo che affretteranno i tempi e collegheranno l’illuminazione a un altro contatore in pochi giorni proprio come avevamo deciso”.