Aielli. Ci sono calcinacci, pneumatici, un paio di serbatoi in eternit e bottiglie. Rifiuti indifferenziati di ogni tipo ma anche rifiuti speciali, presumibilmente pericolosi. C’è anche quel che resta di quello che probabilmente è stato un furto. Decide di metri di plastica, che un tempo contenevano fili di rame. Sono stati svuotati e gettati in natura, così, senza scrupoli.
Il tutto sull’antico tratturo, sulla Tiburtina, ad Aielli. A pochi metri da un chiosco e dalla attività di un marmista. Quella che un tempo era la strada percorsa da pecore e pastori che si spostavano dall’Abruzzo alla Puglia, oggi è una una discarica a cielo aperto.
Nell’indifferenza e nella non curanza di tutti.