Avezzano. Dieci anni di attesa e più per vedersi assolti perché il fatto non sussiste dalla non generosa accusa di turbativa d’asta e tentativo di estorsione. E’ quanto accaduto a due imprenditori originari di Tagliacozzo, Massimo De Luca (55) e Piero Pascucci (58), che a seguito delle indagini svolte dalla locale Guardia di Finanza negli anni 2004 e 2005, indagini che portarono anche agli arresti di svariate persone in ambito di ulteriori analoghe vicende, si sono visti in sede istruttoria contestare il reato di turbativa d’asta in due episodi risalenti al novembre 2005 e maggio 2006, poi formalmente indagati e successivamente rinviati a giudizio e quindi imputati, per i due episodi. Circostanze che vedeva loro contestare la partecipazione alle aste di vendita per unità immobiliari e contestuale richiesta di denaro per non partecipare alla prima, mentre nel secondo episodio, la contestazione sarebbe stata quella di avervi partecipato e di aver fatto lievitare l’asta del 60 per cento rispetto al prezzo base, con implicita minaccia consistita nel primo episodio di aver richiesto denaro non dovuto finalizzato alla loro astensione dall’asta.
La complessa istruttoria dibattimentale svoltasi negli anni davanti al Dr. Stefano Venturini quale Giudice monocratico del Tribunale di Avezzano ed i numerosi testimoni sentiti, ovvero le presunte parti offese mai costituitesi parte offesa, i rappresentanti della Guardia di Finanza che ebbero a svolgere le indagini ed i funzionari appartenenti al mondo delle aste (tra cui cancellieri e magistrati all’epoca dei fatti in servizio presso il Tribunale), hanno smentito il presunto comportamento illecito posto alla base delle accuse mosse ai due imprenditori, e il giudice accogliendo le richieste del difensore dei due imputati, Roberto Verdecchia, ha li ha assolti dalle accuse perché il fatto non sussiste, liberandoli, seppur dopo dieci anni, della sgradevole situazione venuta a crearsi nei loro confronti.