Avezzano. Non c’è stato l’auspicato accordo tra il comune di Luco e il Consorzio acquedottistico. Neanche il Prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, è riuscito nella difficile impresa alla presenza del sindaco di Luco Marivera De Rosa e dell’amministratore delegato del Cam Giuseppe Venturini. Il Comune chiede il pagamento di 916mila euro, ma ora si scopre che a Luco c’è una morosità degli utenti di un milione di euro sulle bollette. Un vero paradosso che però non interrompe l’iter di recupero crediti e pignoramento. Si rischia il tracollo dell’ente e i debiti di oltre 60 milioni saranno ripartiti sui comuni soci, tra cui c’è anche Luco, con le gravi conseguenze del caso. Si teme che il consorzio possa riconsegnare i registri contabili in tribunale la prossima settimana e avviare così il fallimento. Ma le azioni paracadute sono diverse prima di arrivare a questo punto e per garantire il servizio idrico essenziale potrebbero anche esserci soluzioni di emergenza alternative. Per ora si spera però nell’accordo incentrato sulle garanzie al piano di rientro per erogare 150 mila euro immediati e i restanti a rate di 35mila. Un piano che può andare in porto solo se saranno sostituite le garanzie del pignoramento con un altro accordo.
Il Comune di Luco ha avviato un’azione di recupero crediti per 916mila euro nei confronti del Cam. Ora però si scopre che nello stesso comune c’è una morosità degli utenti che ammonta a 999mila euro, circa l’equivalente di quanto la municipalità chiede al consorzio acquedottistico. Ma i guai finanziari per il Comune di Luco, che sta cercando di recuperare le somme, sembrano non finire. E’ stata infatti convocata una riunione urgente dal sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio e dei soci della Segen, società consortile che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. L’obiettivo dell’incontro, che dovrebbe trasformarsi in un’assemblea dei soci, è quello di richiedere l’immediato pagamento dei debiti che pesano sul Comune di Luco nei confronti della Segen che ammonterebbero a 930mila euro.