Avezzano. Esperienza e passione: queste le caratteristiche che contraddistinguono Alessandra Cerone, neo componente della maggioranza in Consiglio comunale con il sindaco Gianni Di Pangrazio. Un passato sotto l’ala protettrice di uno dei primi cittadini più amati dagli avezzanesi, Mario Spallone, che ha rafforzato in lei la consiglio che per ridare vigore alla città, occorre coinvolgere anche chi la vive nel quotidiano.
Rispetto alla sua prima esperienza amministrativa, risalente alla seconda legislatura Spallone, come è mutata la città e quindi le esigenze che essa esprime?
In modo determinato, il 5 ottobre, i cittadini di Avezzano hanno conferito a Gianni Di Pangrazio il compito di far ripartire la nostra città. Un lungo filo fatto di stima e amicizia mi unisce al sindaco e al gruppo che gli lavora accanto , un filo che si dipana da quando io, giovane ex sindaco di Ortona dei Marsi, venni eletta nel 1997 nella seconda amministrazione di Mario Spallone di cui uno dei pilastri era rappresentato dal dottor Di Pangrazio, direttore di ragioneria. Iniziò allora un’esperienza corale che ha consolidato la squadra che in parte lavora ancora accanto al nostro sindaco. I periodi storici non sono paragonabili, il mondo si trovava in condizioni più floride e sicure, il nostro entusiasmo fioriva con la determinazione del professor Spallone e con lui abbiamo lavorato e imparato molto.
Ora, dopo questi dolorosi anni di abbandono, è tempo di ripartire, senza voltarsi indietro, con la consapevolezza e la forza necessaria. Struttureremo un organico piano di riorganizzazione e crescita per il lavoro nei settori pubblico e privato. Le dotazioni organiche degli Enti si sono assottigliate con il pensionamento di molti lavoratori e la richiesta di servizi è sempre crescente ad es. per cogliere l’opportunità del Bonus110%.
Complice la pandemia in itinere si è aggravata la situazione economica tra le varie fasce della popolazione. Quali sono le più colpite e come si può agire in favore di esse?
Lavoro in ospedale e forse più di altri ho la percezione di quale spaventoso momento stiamo attraversando. Il nostro disegno tuttavia è chiaro: trasformare il deserto in cui la pandemia ci ha gettati e cogliere le enormi opportunità che si genereranno. Dovremo essere resilienti, capaci di far fronte in maniera positiva agli eventi, ricostruire cogliendo ogni opportunità favorevole che si presenterà e che cercheremo di creare. Dovremo saper valorizzare il tempo dandoci un cronoprogramma preciso. Dobbiamo saper ricostruire e riformare la nostra città in armonia con il Paese, approfittando dei fondi che giungeranno dall’Europa, non disperdendoli in mille rivoli e puntando alla unitarietà e innovatività degli interventi.
Fondamentale sarà il rinnovamento delle infrastrutture…
Occorre attuare un piano strategico di infrastrutturazione, che riguardi l’immaterialità e la materialità, quali: l’asse di congiungimento Tirreno Adriatico, il pieno utilizzo degli interporti, l’ammodernamento della linea ferroviaria Pescara Avezzano Roma che renderebbe la nostra città area metropolitana romana, ricordo che il Prof. Spallone parlando del Fucino lo definiva l’orto di Roma, sottolineando così l’ inscindibile legame con la capitale.
Come può la società civile e quindi anche l’associazionismo, sopperire alle difficoltà che la PA incontra nel quotidiano? Si tratta di un periodo storico molto complesso dove ognuno può recitare la sua parte? La politica è la risposta a tutto?
La politica non è la risposta a tutto, certamente non la politica del consenso ad ogni costo. La politica deve saper aggregare la gente, le associazioni, i territori nel perseguimento di un progetto condiviso del bene comune, insieme a tutta la Marsica, nel “Parlamentino dei Sindaci” saranno sviluppate azioni di promozione, salvaguardia e protezione per le categorie fragili, donne, anziani, infanzia, di sviluppo di ambiente, green new deal2050, della cultura e turismo legandolo anche agli splendidi siti archeologici che in Marsica affiancano istallazioni di avanguardia.