Avezzano. È partito ieri Mattia Tundo, 27enne avezzanese, per raggiungere Chisinau e documentare quanto sta accadendo nei checkpoint dei rifugiati. Lo farà attraverso la sua macchina fotografica, un’inseparabile amica che da più di 10 anni ha sempre con se.
“Ho scoperto l’amore per la fotografia intorno ai 16 anni, ma raccontare storie è sempre stata la mia passione”, ricorda il giovane fotografo, “unendo questi due aspetti ho deciso di intraprendere la carriera di fotoreporter. Mi sono laureato in fotografia all’accademia di belle Arti dell’Aquila e ho frequentato dei corsi con professionisti del settore come Cristiano Tinazzi e Ugo Borga, durante i quali ho appreso gli aspetti più nascosti di questo lavoro, come le manovre di emergenza e primo soccorso, l’organizzazione logistica in aree a rischio e quant’altro. Da tre mesi vivo a Milano per seguire un nuovo master in fotografia”.
Anche se le difficoltà sono tante molti professionisti hanno deciso di raggiungere l’Europa dell’Est e raccontare quello che sta accadendo. Anche Tundo ha deciso di andare e ieri è partito alla volta di Chisinau, in Moldavia, passando dalla Romania dove molti profughi si stanno rifugiando.
“Nei primi giorni collaborerò con una missione locale che si occupa dell’accoglienza dell’enorme numero di rifugiati provenienti dall’Ucraina, raccontando il loro lavoro e le loro storie”, spiega ancora il giovane fotografo, “nei giorni successivi mi sposterò in altri punti della Moldavia per documentare la tensione che si sta accumulando in seguito alle voci che stanno circolando su un potenziale sconfinamento russo in Transnistria, regione a nord est della Moldavia, notoriamente filo-russa e autodichiaratasi indipendente
È la mia prima esperienza su un territorio così caldo, dato che finora ho coperto storie che non avevano questa rilevanza geopolitica. Non sto andando a cercare guai e non intendo correre rischi inutili. Sento che raccontare questo genere di situazione sia assolutamente necessario e credo molto nell’empatia e nella coscienza sociale, forse difficile da risvegliare ma mai del tutto assente”.